Κεφ. ι'.

ΑΝΑΞΑΡΧΟΣ

[58] Ἀνάξαρχος Ἀβδηρίτης. οὗτος ἤκουσε Διογένους τοῦ Σμυρναίου˙ ὁ δὲ Μητροδώρου τοῦ Χίου, ὃς ἔλεγε μηδ' αὐτὸ τοῦτ' εἰδέναι ὅτι οὐδὲν οἶδε. Μητρόδωρον δὲ Νεσσᾶ τοῦ Χίου, οἱ δὲ Δημοκρίτου φασὶν ἀκοῦσαι.

ὁ δ' οὖν Ἀνάξαρχος καὶ Ἀλεξάνδρῳ συνῆν καὶ ἤκμαζε κατὰ τὴν δεκάτην καὶ ἑκατοστὴν Ὀλυμπιάδα καὶ εἶχεν ἐχθρὸν Νικοκρέοντα τὸν Κύπρου τύραννον˙
καί ποτ' ἐν συμποσίῳ τοῦ Ἀλεξάνδρου ἐρωτήσαντος αὐτὸν τί ἄρα δοκεῖ τὸ δεῖπνον, εἰπεῖν φασιν, "ὦ βασιλεῦ, πάντα πολυτελῶς˙ ἔδει δὲ λοιπὸν κεφαλὴν σατράπου τινὸς παρατεθεῖσθαι˙" ἀπορρίπτων πρὸς τὸν Νικοκρέοντα.

Capitolo X

ANASSARCO

[58] Anassarco nacque ad Abdera. Fu alunno di Diogene di Smirne, il quale, a sua volta, fu alunno di Metrodoro di Chio, che era solito dire che non sapeva nulla, neppure che non sapeva nulla. Dicono che Metrodoro sia stato alunno di Nessa di Chio, 197* ma corre anche la versione che sia stato alunno di Democrito.
Anassarco fu anche in relazione con Alessandro Magno e fiorì nella CX Olimpiade. 198* Ebbe nemico Nicocreonte, tiranno di Cipro.

Una volta, durante un simposio, Alessandro gli chiese che cosa pensasse del convito e dicono che gli abbia risposto: «O re, tutto è magnifico, solo che doveva essere imbandita la testa di un satrapo», lanciando così il suo scherno su Nicocreonte.