[32] Ἔν τε τοῖς φυσικοῖς αἰτιολογικώτατος πάντων ἐγένετο μάλιστα, ὥστε καὶ περὶ τῶν ἐλαχίστων τὰς αἰτίας ἀποδιδόναι˙ διόπερ καὶ οὐκ ὀλίγα βιβλία συνέγραψε φυσικῶν ὑπομνημάτων.

τὸν δὲ θεὸν ἀσώματον ἀπέφαινε, καθὰ καὶ ὁ Πλάτων. διατείνειν δὲ αὐτοῦ τὴν πρόνοιαν μέχρι τῶν οὐρανίων καὶ εἶναι ἀκίνητον αὐτόν˙ τὰ δ' ἐπίγεια κατὰ τὴν πρὸς ταῦτα συμπάθειαν οἰκονομεῖσθαι. εἶναι δὲ παρὰ τὰ τέτταρα στοιχεῖα καὶ ἄλλο πέμπτον, ἐξ οὗ τὰ αἰθέρια συνεστάναι.
ἀλλοίαν δ' αὐτοῦ τὴν κίνησιν εἶναι˙ κυκλοφορητικὴν γάρ.
καὶ τὴν ψυχὴν δὲ ἀσώματον, ἐντελέχειαν οὖσαν τὴν πρώτην σώματος [γὰρ] φυσικοῦ καὶ ὀργανικοῦ δυνάμει ζωὴν ἔχοντος.

[32] Nelle indagini naturalistiche superò di gran lunga tutti gli altri per la profonda dedizione alla ricerca delle cause, che egli cercava di spiegare anche di fenomeni di scarsissimo rilievo. Per questo, compose non pochi libri in cui sono trattate questioni fisiche.
Per Aristotele, come già per Platone, dio è incorporeo, 84* la sua provvidenza si estende fino ai corpi dell'etere, ed inoltre egli è immobile, e tutti i fenomeni terrestri sono governati dall'affinità (συμπάθεια) con i corpi dell'etere.
Oltre i quattro elementi v'è un altro, il quinto, di cui constano i corpi dell'etere. Ma il suo movimento è diverso da quello degli altri, in quanto è circolare.
Anche l'anima è incorporea, ed è la prima entelechia di un corpo fisico ed organico che ha vita in potenza.