[32] οὔτε γὰρ ἡ ὁμογένεια αἴσθησις τὴν ὁμογενῆ διὰ τὴν ἰσοσθένειαν, οὔθ' ἀνομογένεια τὴν ἀνομογένειαν, οὐ γὰρ τῶν αὐτῶν εἰσι κριτικαί˙ οὔτε μὴν λόγος, πᾶς γὰρ λόγος ἀπὸ τῶν αἰσθήσεων ἤρτηται. οὔθ' ἡ ἑτέρα τὴν ἑτέραν, πάσαις γὰρ προσέχομεν.


καὶ τὸ τὰ ἐπαισθήματα δ' ὑφεστάναι πιστοῦται τὴν τῶν αἰσθήσεων ἀλήθειαν. ὑφέστηκε δὲ τό τε ὁρᾶν ἡμᾶς καὶ ἀκούειν ὥσπερ τὸ ἀλγεῖν˙ ὅθεν καὶ περὶ τῶν ἀδήλων ἀπὸ τῶν φαινομένων χρὴ σημειοῦσθαι.

καὶ γὰρ καὶ ἐπίνοιαι πᾶσαι ἀπὸ τῶν αἰσθήσεων γεγόνασι κατά τε περίπτωσιν καὶ ἀναλογίαν καὶ ὁμοιότητα καὶ σύνθεσιν, συμβαλλομένου τι καὶ τοῦ λογισμοῦ. τά τε τῶν μαινομένων φαντάσματα καὶ τὰ κατ' ὄναρ ἀληθῆ, κινεῖ γάρ˙ τὸ δὲ μὴ ὂν οὐ κινεῖ."

[32] Né la sensazione omogenea può contraddire ad un'altra sensazione omogenea, perché l'una e l'altra sono equipollenti, né l'eterogenea può contraddire ad un'altra eterogenea perché gli oggetti del loro giudizio non sono i medesimi; né la ragione può contraddire ad esse, perché la ragione dipende assolutamente dalle sensazioni. Né l'una sensazione può contraddire ad un'altra, perché la nostra attenzione è rivolta a tutte in modo eguale. La verità delle sensazioni è garantita dall'effettiva esistenza delle percezioni immediate. Il nostro vedere e udire così come il nostro sentire il dolore esistono effettivamente; onde è necessario che le nostre induzioni su ciò che non cade nell'àmbito dei sensi procedano dal mondo fenomenico. E, infatti, tutte le nostre nozioni derivano dalle sensazioni o per incidenza o per analogia o per simiglianza o per unione, con una certa collaborazione anche del ragionamento. Le visioni dei pazzi e quelle che appaiono in sogno sono vere, perché muovono la mente; ciò che non è non ha la facoltà di muovere la mente.