[65] Ἔστι δὲ ἡ ἐξήγησις αὐτοῦ τῶν λόγων τριπλῆ˙ πρῶτον μὲν γὰρ ἐκδιδάξαι χρὴ ὅ τι ἐστὶν ἕκαστον τῶν λεγομένων˙ ἔπειτα, τίνος εἵνεκα λέλεκται, πότερα κατὰ προηγούμενον ἢ ἐν εἰκόνος μέρει, καὶ <εἰ> εἰς δογμάτων κατασκευὴν ἢ εἰς ἔλεγχον τοῦ προσδιαλεγομένου˙ τὸ δὲ τρίτον, εἰ ὀρθῶς λέλεκται.


Ἐπεὶ δὲ καὶ σημεῖά τινα τοῖς βιβλίοις αὐτοῦ παρατίθενται, φέρε καὶ περὶ τούτων τι εἴπωμεν.

[65] L'esegesi 166* dei suoi dialoghi va fatta da un triplice punto di vista. Prima bisogna illustrare in profondità quale sia il significato di ciascuna affermazione, considerata singolarmente; in secondo luogo bisogna dichiarare la ragione dell'affermazione, se è fatta in senso proprio o in forma d'immagine o se serve a stabilire la dottrina o a confutare l'interlocutore. In terzo luogo bisogna spiegare se l'affermazione è retta oppure no.
Poiché gli studiosi appongono segni particolari ai suoi libri, darò qualche chiarimento.