[68] Ποσειδώνιος δὲ καὶ τοιοῦτόν τι διέξεισι περὶ αὐτοῦ. τῶν γὰρ συμπλεόντων ἐσκυθρωπακότων ὑπὸ χειμῶνος, αὐτὸς γαληνὸς ὢν ἀνέρρωσε τὴν ψυχήν, δείξας ἐν τῷ πλοίῳ χοιρίδιον ἐσθίον καὶ εἰπὼν ὡς χρὴ τὸν σοφὸν ἐν τοιαύτῃ καθεστάναι ἀταραξίᾳ. μόνος δὲ Νουμήνιος καὶ δογματίσαι φησὶν αὐτόν.


τούτου πρὸς τοῖς ἄλλοις καὶ μαθηταὶ γεγόνασιν ἐλλόγιμοι, ὧν Εὐρύλοχος˙ οὗ φέρεται ἐλάσσωμα τόδε. φασὶ γὰρ ὡς οὕτω παρωξύνθη ποτὲ ὥστε τὸν ὀβελίσκον ἄρας μετὰ τῶν κρεῶν ἕως τῆς ἀγορᾶς ἐδίωκε τὸν μάγειρον.

[68] Posidonio 222* racconta su di lui la seguente storiella. Mentre i suoi compagni di viaggio su una nave si erano incupiti a causa di una tempesta, egli rimaneva tranquillo e riprendeva animo, additando un porcellino che continuava a mangiare e aggiungendo che una tale imperturbabilità era esemplare per il comportamento del sapiente. Solo Numenio afferma che anche Pirrone dogmatizzava.
Fra gli altri ebbe discepoli di notevole rilievo, come Euriloco di cui è noto l'incidente in cui venne meno all'indifferenza: si narra, infatti, che una volta fu preso da tal impeto di ira che, afferrato lo spiedo insieme con le carni, inseguì il cuoco fin sulla piazza del mercato.