[34] τὴν δὲ δόξαν καὶ ὑπόληψιν λέγουσιν, ἀληθῆ τέ φασι καὶ ψευδῆ˙ ἂν μὲν γὰρ ἐπιμαρτυρῆται ἢ μὴ ἀντιμαρτυρῆται, ἀληθῆ εἶναι˙ ἐὰν δὲ μὴ ἐπιμαρτυρῆται ἢ ἀντιμαρτυρῆται, ψευδῆ τυγχάνειν. ὅθεν τὸ προσμένον εἰσήχθη˙ οἷον τὸ προσμεῖναι καὶ ἐγγὺς γενέσθαι τῷ πύργῳ καὶ μαθεῖν ὁποῖος ἐγγὺς φαίνεται.

Πάθη δὲ λέγουσιν (fg. 260 Us.) εἶναι δύο, ἡδονὴν καὶ ἀλγηδόνα, ἱστάμενα περὶ πᾶν ζῷον, καὶ τὴν μὲν οἰκεῖον, τὴν δὲ ἀλλότριον˙ δι' ὧν κρίνεσθαι τὰς αἱρέσεις καὶ φυγάς. τῶν τε ζητήσεων (fg. 265 Us.) εἶναι τὰς μὲν περὶ τῶν πραγμάτων, τὰς δὲ περὶ ψιλὴν τὴν φωνήν.
καὶ ταῦτα δὴ περὶ τῆς διαιρέσεως καὶ τοῦ κριτηρίου στοιχειωδῶς.
Ἀνιτέον δὲ ἐπὶ τὴν ἐπιστολήν.

" Ἐπίκουρος Ἡροδότῳ χαίρειν.

[34] Chiamano l'opinione anche supposizione (ὑπόληψις) e distinguono la vera dalla falsa; è vera, se l'evidenza dei sensi la conferma o non la contraddice; è falsa, se l'evidenza dei sensi non la conferma o la contraddice. Perciò fu introdotta da loro la frase: «ciò che aspetta conferma», come quando ci teniamo in attesa e ci avviciniamo alla torre e apprendiamo così come essa ci appare da vicino.
Dicono che i sentimenti o le affezioni
(Πάθη) sono due, piacere e dolore, che ogni creatura umana prova, e l'uno è conforme alla natura umana, l'altro è allotrio. L'uno e l'altro determinano la scelta e l'avversione. Vi sono due specie di indagine, l'una relativa alle cose, l'altra relativa alle parole pure e semplici.
Queste sono le linee fondamentali della divisione della filosofia e del criterio.

Ritorniamo dunque all'epistola.

Epicuro saluta Erodoto.