[72] συμπεπλεγμένον δέ ἐστιν ἀξίωμα ὃ ὑπό τινων συμπλεκτικῶν συνδέσμων συμπέπλεκται, οἷον "καὶ ἡμέρα ἐστὶ καὶ φῶς ἐστι."
διεζευγμένον δέ ἐστιν ὃ ὑπὸ τοῦ "ἤτοι" διαζευκτικοῦ συνδέσμου διέζευκται, οἷον "ἤτοι ἡμέρα ἐστὶν ἢ νύξ ἐστιν." ἐπαγγέλλεται δ' ὁ σύνδεσμος οὗτος τὸ ἕτερον τῶν ἀξιωμάτων ψεῦδος εἶναι.
αἰτιῶδες δέ ἐστιν ἀξίωμα τὸ συντασσόμενον διὰ τοῦ "διότι," οἷον "διότι ἡμέρα ἐστί, φῶς ἐστιν"˙ οἱονεὶ γὰρ αἴτιόν ἐστι τὸ πρῶτον τοῦ δευτέρου. διασαφοῦν δὲ τὸ μᾶλλον ἀξίωμά ἐστι τὸ συνταττόμενον ὑπὸ τοῦ διασαφοῦντος τὸ μᾶλλον συνδέσμου καὶ τοῦ "ἤ" μέσου τῶν ἀξιωμάτων τασσομένου, οἷον "μᾶλλον ἡμέρα ἐστὶν ἢ νύξ ἐστι."
[72] La proposizione congiuntiva è quella che è congiunta da alcune congiunzioni copulative. Es.: 'ed è giorno e c'è luce'.
La proposizione disgiuntiva è quella che è disgiunta da una congiunzione disgiuntiva. Es.: 'o è giorno o è notte'. Questa congiunzione preannunzia che uno degli enunziati è falso.

La proposizione causale è quella costituita per mezzo della congiunzione 'perché'. Es.: 'perché è giorno, c'è luce'. Quasi che la prima parte è causa della seconda.

La proposizione esplicativa dei più è quella che è formata dalla congiunzione che significa, 'piuttosto' e dalla parola 'che' posta in mezzo agli enunziati. Così: 'è piuttosto giorno che notte'.