[73] διασαφοῦν δὲ τὸ ἧττον ἀξίωμά ἐστι τὸ ἐναντίον τῷ προκειμένῳ, οἷον "ἧττον νύξ ἐστιν ἢ ἡμέρα ἐστίν."
ἔτι τῶν ἀξιωμάτων κατά τ' ἀλήθειαν καὶ ψεῦδος ἀντικείμενα ἀλλήλοις ἐστίν, ὧν τὸ ἕτερον τοῦ ἑτέρου ἐστὶν ἀποφατικόν, οἷον τὸ "ἡμέρα ἐστί" καὶ τὸ "οὐχ ἡμέρα ἐστί." συνημμένον οὖν ἀληθές ἐστιν οὗ τὸ ἀντικείμενον τοῦ λήγοντος μάχεται τῷ ἡγουμένῳ, οἷον "εἰ ἡμέρα ἐστί, φῶς ἐστι." τοῦτ' ἀληθές ἐστι˙ τὸ γὰρ "οὐχὶ φῶς," ἀντικείμενον τῷ λήγοντι, μάχεται τῷ "ἡμέρα ἐστί."

συνημμένον δὲ ψεῦδός ἐστιν οὗ τὸ ἀντικείμενον τοῦ λήγοντος οὐ μάχεται τῷ ἡγουμένῳ, οἷον "εἰ ἡμέρα ἐστί, Δίων περιπατεῖ"˙ τὸ γὰρ "οὐχὶ Δίων περιπατεῖ" οὐ μάχεται τῷ "ἡμέρα ἐστί."

[73] La proposizione esplicativa del meno è quella che è contraria alla precedente. Es.: 'è meno notte che giorno'.
Inoltre fra le proposizioni ve ne sono alcune che sono opposte l'una all'altra in rapporto al vero e al falso, di cui l'una nega l'altra. Es.: 'è giorno' e 'non è giorno'. E una proposizione ipoteticamente congiunta è vera, se la contraddizione dell'enunziato finale è incompatibile con l'enunziato iniziale. Es.: 'se è giorno, c'è luce'. Questo è vero. Perché l'affermazione 'non c'è luce' in contraddizione con la conclusione, è incompatibile con l'enunziato iniziale 'è giorno'. D'altra parte una proposizione ipoteticamente congiunta è falsa, se la contraddizione dell'enunziato finale non è incompatibile con l'enunziato iniziale. Es.: 'se è giorno, Dione passeggia'. Poiché l'affermazione 'Dione non passeggia' non è in contrasto con l'enunziato iniziale 'è giorno'.