[8] "Βασιλεῖ Ἀντιγόνῳ Ζήνων χαίρειν.

Ἀποδέχομαί σου τὴν φιλομάθειαν καθόσον τῆς ἀληθινῆς καὶ εἰς ὄνησιν τεινούσης, ἀλλ' οὐχὶ τῆς δημώδους καὶ εἰς διαστροφὴν ἠθῶν ἀντέχῃ παιδείας.

ὁ δὲ φιλοσοφίας ὠρεγμένος, ἐκκλίνων δὲ τὴν πολυθρύλητον ἡδονὴν ἣ τινῶν θηλύνει νέων ψυχάς, φανερός ἐστιν οὐ μόνον φύσει πρὸς εὐγένειαν κλίνων, ἀλλὰ καὶ προαιρέσει. φύσις δὲ εὐγενὴς μετρίαν ἄσκησιν προσλαβοῦσα, ἔτι δὲ τὸν ἀφθόρως διδάξοντα, ῥᾳδίως ἔρχεται πρὸς τὴν τελείαν ἀνάληψιν τῆς ἀρετῆς.

[8] Zenone saluta il re Antigono.

Apprezzo la tua avidità di sapere, in quanto tu espiri al possesso di un'educazione vera e realmente utile, e non di quella volgare che tende alla corruzione dei costumi. Chi aspira con intimo vigore alla filosofia e aborre dal tanto decantato piacere che rende effeminate le anime di alcuni giovani, è chiaramente incline alla nobiltà spirituale non solo per natura, ma anche per determinata elezione. Una natura nobile, sostenuta da un moderato esercizio e poi da un'incorrotta 18* istruzione, perviene facilmente al possesso perfetto della virtù.