[38] Τοιοῦτος δ' ὤν, ὅμως πρὸς ὀλίγον ἀπεδήμησε καὶ οὗτος καὶ πάντες οἱ λοιποὶ φιλόσοφοι, Σοφοκλέους τοῦ Ἀμφικλείδου νόμον εἰσενεγκόντος μηδένα τῶν φιλοσόφων σχολῆς ἀφηγεῖσθαι ἂν μὴ τῇ βουλῇ καὶ τῷ δήμῳ δόξῃ˙ εἰ δὲ μή, θάνατον εἶναι τὴν ζημίαν. ἀλλ' αὖθις ἐπανῆλθον εἰς νέωτα, Φίλωνος τὸν Σοφοκλέα γραψαμένου παρανόμων.


ὅτε καὶ τὸν νόμον μὲν ἄκυρον ἐποίησαν Ἀθηναῖοι, τὸν δὲ Σοφοκλέα πέντε ταλάντοις ἐζημίωσαν κάθοδόν τε τοῖς φιλοσόφοις ἐψηφίσαντο, ἵνα καὶ Θεόφραστος κατέλθῃ καὶ ἐν τοῖς ὁμοίοις ᾖ. τοῦτον Τύρταμον λεγόμενον Θεόφραστον διὰ τὸ τῆς φράσεως θεσπέσιον Ἀριστοτέλης μετωνόμασεν˙

[38] Benché egli godesse di così grande credito, tuttavia per breve tempo dové allontanarsi dalla città, né egli solo, ma tutti i filosofi, in seguito alla proposta di legge fatta da Sofocle figlio di Anficlide che nessun filosofo fosse a capo di una scuola, senza il permesso del Consiglio e del popolo, pena la morte. 100* L'anno seguente però i filosofi fecero ritorno, perché Filone 101* accusò d'illegalità la proposta di Sofocle. Fu così che allora gli Ateniesi abolirono la legge e, inflitta a Sofocle un'ammenda di cinque talenti, decretarono il ritorno dei filosofi, così che Teofrasto potè tornare a riprendere la sua attività. Il suo vero nome era Tirtamo, ma Aristotele glielo cambiò in Teofrasto perché il suo stile aveva qualcosa di divino. 102*