[78] Ἔστιν οὖν ὁ Πυρρώνειος λόγος μήνυσίς τις τῶν φαινομένων ἢ τῶν ὁπωσοῦν νοουμένων, καθ' ἣν πάντα πᾶσι συμβάλλεται καὶ συγκρινόμενα πολλὴν ἀνωμαλίαν καὶ ταραχὴν ἔχοντα εὑρίσκεται, καθά φησιν Αἰνεσίδημος ἐν τῇ εἰς τὰ Πυρρώνεια ὑποτυπώσει. πρὸς δὲ τὰς ἐν ταῖς σκέψεσιν ἀντιθέσεις προαποδεικνύντες καθ' οὓς τρόπους πείθει τὰ πράγματα, κατὰ τοὺς αὐτοὺς ἀνῄρουν τὴν περὶ αὐτῶν πίστιν˙



πείθειν γὰρ τά τε κατ' αἴσθησιν συμφώνως ἔχοντα καὶ τὰ μηδέποτε ἢ σπανίως γοῦν μεταπίπτοντα τά τε συνήθη καὶ τὰ νόμοις διεσταλμένα καὶ τὰ τέρποντα καὶ τὰ θαυμαζόμενα.

[78] La dottrina pirroniana, come dice Enesidemo nello Schizzo introduttivo alla filosofia di Pirrone (Ἐν τῇ εἰς τὰ Πυρρώνεια ὑποτυπώσει), si risolve nell'indicazione dei fenomeni e di tutto ciò che è conosciuto in un modo qualunque dal pensiero, secondo cui tutte le cose si pongono in relazione tra di loro e nel confronto si rivelano molto anomale e confuse. Per quel che riguarda le opposizioni dei punti di vista nella scepsi o nella considerazione critica delle cose (ἐν ταῖς σκέψεσιν), essi in primo luogo mostravano i diversi modi in cui le cose manifestano potenza persuasiva, per poi privarle di fede con gli stessi metodi. Hanno potenza persuasiva i fenomeni che secondo la percezione sensibile stanno in accordo tra di loro e tutto ciò che mai o solo raramente subisce un mutamento, e inoltre tutto ciò che è consueto o disposto dalle leggi e tutto ciò che suscita godimento e ammirazione.