[9] Πυκνούμενον γὰρ τὸ πῦρ ἐξυγραίνεσθαι συνιστάμενόν τε γίνεσθαι ὕδωρ, πηγνύμενον δὲ τὸ ὕδωρ εἰς γῆν τρέπεσθαι˙ καὶ ταύτην ὁδὸν ἐπὶ τὸ κάτω εἶναι. πάλιν τε αὖ τὴν γῆν χεῖσθαι, ἐξ ἧς τὸ ὕδωρ γίνεσθαι, ἐκ δὲ τούτου τὰ λοιπά, σχεδὸν πάντα ἐπὶ τὴν ἀναθυμίασιν ἀνάγων τὴν ἀπὸ τῆς θαλάττης˙ αὕτη δέ ἐστιν ἡ ἐπὶ τὸ ἄνω ὁδός. γίνεσθαι δ' ἀναθυμιάσεις ἀπό τε γῆς καὶ θαλάττης, ἃς μὲν λαμπρὰς καὶ καθαράς, ἃς δὲ σκοτεινάς. αὔξεσθαι δὲ τὸ μὲν πῦρ ὑπὸ τῶν λαμπρῶν, τὸ δὲ ὑγρὸν ὑπὸ τῶν ἑτέρων.

τὸ δὲ περιέχον ὁποῖόν ἐστιν οὐ δηλοῖ˙ εἶναι μέντοι ἐν αὐτῷ σκάφας ἐπεστραμμένας κατὰ 〈τὸ〉 κοῖλον πρὸς ἡμᾶς, ἐν αἷς ἀθροιζομένας τὰς λαμπρὰς ἀναθυμιάσεις ἀποτελεῖν φλόγας, ἃς εἶναι τὰ ἄστρα.

[9] Il fuoco condensandosi si trasforma in umidità e raccogliendosi diventa acqua; l'acqua, a sua volta, consolidandosi si trasforma in terra: e questa è la via in giù. E viceversa la terra, di nuovo, diventa fluida: così da essa si forma l'acqua e dall'acqua tutte le rimanenti cose, che nella quasi totalità egli riconduce all'evaporazione dal mare: e questa è la via in su. Le evaporazioni si formano sia dalla terra sia dal mare; quelle dal mare sono luminose e pure, quelle dalla terra sono oscure. Il fuoco è alimentato da quelle luminose, l'umidità dalle altre. Ma Eraclito non spiega la natura dell'elemento che contiene il tutto (περιέχον: la volta celeste). Dice tuttavia che sono in esso delle scafe rivolte nella parte concava verso di noi, 20* in cui le evaporazioni luminose, raccogliendosi, producono delle fiamme: queste sono gli astri.