[90] Ἀνῄρουν δ' οὗτοι καὶ πᾶσαν ἀπόδειξιν καὶ κριτήριον καὶ σημεῖον καὶ αἴτιον καὶ κίνησιν καὶ μάθησιν καὶ γένεσιν καὶ τὸ φύσει τι εἶναι ἀγαθὸν ἢ κακόν. πᾶσα γὰρ ἀπόδειξις, φασίν, ἢ ἐξ ἀποδεδειγμένων σύγκειται χρημάτων ἢ ἐξ ἀναποδείκτων.



εἰ μὲν οὖν ἐξ ἀποδεδειγμένων, κἀκεῖνα δεήσεταί τινος ἀποδείξεως κἀντεῦθεν εἰς ἄπειρον˙ εἰ δ' ἐξ ἀναποδείκτων, ἤτοι πάντων ἢ τινῶν ἢ καὶ ἑνὸς μόνου δισταζομένου, καὶ τὸ ὅλον εἶναι ἀναπόδεικτον. εἰ δὲ δοκεῖ, φασίν, ὑπάρχειν τινὰ μηδεμιᾶς ἀποδείξεως δεόμενα, θαυμαστοὶ τῆς γνώμης, εἰ μὴ συνιᾶσιν ὅτι εἰς αὐτὸ τοῦτο πρῶτον, ὡς ἄρ' ἐξ αὑτῶν ἔχει τὴν πίστιν, ἀποδείξεως χρή.
[90] Gli Scettici eliminavano ogni dimostrazione e non ammettevano un criterio, un segno, una causa, né il movimento né l'istruzione né il divenire né il principio che vi fosse qualcosa di bene o di male per natura. Essi affermavano che ogni dimostrazione consiste di cose dimostrate o di cose indimostrate. Se consiste di cose dimostrate, anche coteste cose avranno bisogno di una dimostrazione e così via all'infinito; se consta di cose indimostrate, basta che tutte le cose o alcune o anche una sola suscitino dubbio, perché tutto l'insieme rimanga indimostrato. Ed essi aggiungono che coloro che ammettono che vi sono alcune cose che non hanno bisogno di alcuna dimostrazione, mostrano meravigliosamente la loro intelligenza se non capiscono che appunto questo deve essere dimostrato, cioè che esistono delle cose che hanno da sé la facoltà di essere credute degne di fede.