[48] "Πρός τε τούτοις, ὅτι ἡ γένεσις τῶν εἰδώλων ἅμα νοήματι συμβαίνει. καὶ γὰρ ῥεῦσις ἀπὸ τῶν σωμάτων τοῦ ἐπιπολῆς συνεχής, οὐκ ἐπίδηλος τῇ μειώσει διὰ τὴν ἀνταναπλήρωσιν, σῴζουσα τὴν ἐπὶ τοῦ στερεμνίου θέσιν καὶ τάξιν τῶν ἀτόμων ἐπὶ πολὺν χρόνον, εἰ καὶ ἐνίοτε συγχεομένη ὑπάρχει, καὶ συστάσεις ἐν τῷ περιέχοντι ὀξεῖαι διὰ τὸ μὴ δεῖν κατὰ βάθος τὸ συμπλήρωμα γίνεσθαι, καὶ ἄλλοι δὲ τρόποι τινὲς γεννητικοὶ τῶν τοιούτων φύσεών εἰσιν.




οὐθὲν γὰρ τούτων ἀντιμαρτυρεῖται ταῖς αἰσθήσεσιν, ἂν βλέπῃ τίς τινα τρόπον τὰς ἐναργείας ἵνα καὶ τὰς συμπαθείας ἀπὸ τῶν ἔξωθεν πρὸς ἡμᾶς ἀνοίσει.

[48] E inoltre bisogna tener fermo che la formazione degli idoli si compie con la velocità del pensiero. Ché l'effiusso dalla superficie dei corpi è incessante né mai con i sensi potremo cogliere una diminuzione dei corpi in quanto la materia è sostituita con reciprocità costante. L'efflusso conserva per lungo tempo la disposizione e la sequenza che gli atomi avevano nel corpo solido, anche se talvolta incorra in qualche confusione. E si verificano anche nell'atmosfera improvvise e rapide combinazioni o concrezioni (συστάσεις) perché la piena compenetrazione degli idoli non avviene necessariamente in profondità. E anche in altri modi si formano siffatti fenomeni naturali. Ma nulla di tutto questo è contraddetto dalle sensazioni, se si bada in un certo modo all'evidenza immediata, a cui bisognerà aggiungere il consenso fornito dalle proprietà costanti delle cose che dall'esterno vengono a noi.