[97] κατὰ τύχην δὲ γίνεται τοῖς πράγμασι τέλος, ὅταν ἄλλως καὶ μὴ ὡς ὑπολαμβάνει τις ἀποβαίνῃ. τοῦ τέλους ἄρα τῶν πραγμάτων τὸ μὲν κατὰ νόμον, τὸ δὲ κατὰ φύσιν, τὸ δὲ κατὰ τέχνην, τὸ δὲ κατὰ τύχην ἐστίν.
Ἡ δύναμις διαιρεῖται εἰς τέτταρα εἴδη˙ ἓν μὲν ὃ δυνάμεθα τῇ διανοίᾳ, λογίζεσθαι καὶ ὑπονοεῖν˙ ἕτερον δὲ τῷ σώματι, οἷον πορεύεσθαι καὶ διδόναι καὶ λαμβάνειν καὶ τὰ τοιαῦτα˙ τρίτον ὃ δυνάμεθα πλήθει στρατιωτῶν καὶ χρημάτων, ὅθεν καλεῖται πολλὴν δύναμιν ἔχων βασιλεύς˙ τετάρτη δὲ διαίρεσις δυνάμεως πάσχειν καὶ εὖ ποιεῖν καὶ κακῶς˙ οἷον ἀρρωστεῖν καὶ παιδεύεσθαι δυνάμεθα καὶ ὑγιεῖς γίνεσθαι καὶ πάντα τὰ τοιαῦτα. τῆς ἄρα δυνάμεως ἡ μέν ἐστιν ἐν διανοίᾳ, ἡ δ' ἐν τῷ σώματι, ἡ δ' ἐν στρατοπέδῳ καὶ χρήμασιν, ἡ δ' ἐν τῷ ποιεῖν καὶ πάσχειν.
[97] V'è anche una fine dovuta al caso, quando una cosa ha un esito imprevisto e inatteso. Dunque la fine o il compimento d'una cosa è determinato o dalla legge o dalla natura o dall'arte o dal caso.
Vi sono quattro specie di potenza: la prima è ciò che noi possiamo fare col pensiero, cioè ragionare e supporre; la seconda è ciò che possiamo fare col corpo, come il viaggiare, il dare e il ricevere e simili; la terza è ciò che possiamo fare con un gran numero di soldati e di ricchezze, onde si dice che un re ha molta potenza; la quarta consiste nel fare o nel ricevere il bene e il male; possiamo essere infermi o sani o essere istruiti, e simili. La potenza dunque è o nel pensiero o nel corpo o nell'esercito e nelle ricchezze o nel fare e nel ricevere.