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[100] Καλὸν δὲ λέγουσι τὸ τέλειον ἀγαθὸν παρὰ τὸ πάντας περιέχειν τοὺς ἐπιζητουμένους ἀριθμοὺς ὑπὸ τῆς φύσεως ἢ τὸ τελέως σύμμετρον. εἴδη δ' εἶναι τοῦ καλοῦ τέτταρα, δίκαιον, ἀνδρεῖον, κόσμιον, ἐπιστημονικόν˙ ἐν γὰρ τοῖσδε τὰς καλὰς πράξεις συντελεῖσθαι. ἀνὰ λόγον δὲ καὶ τοῦ αἰσχροῦ εἶναι εἴδη τέτταρα, τό τ' ἄδικον καὶ τὸ δειλὸν καὶ ἄκοσμον καὶ ἄφρον.
λέγεσθαι δὲ τὸ καλὸν μοναχῶς μὲν τὸ ἐπαινετοὺς παρεχόμενον τοὺς ἔχοντας ἢ ἀγαθὸν ἐπαίνου ἄξιον˙ ἑτέρως δὲ τὸ εὖ πεφυκέναι πρὸς τὸ ἴδιον ἔργον˙ ἄλλως δὲ τὸ ἐπικοσμοῦν, ὅταν λέγωμεν μόνον τὸν σοφὸν ἀγαθὸν καὶ καλὸν εἶναι.

[100] Gli Stoici definiscono bello il perfetto bene perché abbraccia tutti i numeri richiesti dalla natura ¹⁴¹* o perché è perfettamente proporzionato. Del bello le specie sono quattro: giustizia, fortezza, ordine, scienza: infatti è nell'àmbito di queste cose che si compiono le azioni belle. Analogamente anche del brutto vi sono quattro specie: ingiustizia, viltà, disordine, stoltezza.
Essi intendono per bello unicamente il bene che rende degni di lode coloro che l'hanno oppure il bene che è degno di lode; in altro senso il bello è la buona attitudine naturale al proprio cómpito o altrimenti ancora è ciò che conferisce ornamento, come quando diciamo che solo il sapiente è buono e bello.