[50] ὠκέως ταῖς φοραῖς χρωμένων, εἶτα διὰ ταύτην τὴν αἰτίαν τοῦ ἑνὸς καὶ συνεχοῦς τὴν φαντασίαν ἀποδιδόντων καὶ τὴν συμπάθειαν ἀπὸ τοῦ ὑποκειμένου σῳζόντων κατὰ τὸν ἐκεῖθεν σύμμετρον ἐπερεισμὸν ἐκ τῆς κατὰ βάθος ἐν τῷ στερεμνίῳ τῶν ἀτόμων πάλσεως.



καὶ ἣν ἂν λάβωμεν φαντασίαν ἐπιβλητικῶς τῇ διανοίᾳ ἢ τοῖς αἰσθητηρίοις εἴτε μορφῆς εἴτε συμβεβηκότων, μορφή ἐστιν αὕτη τοῦ στερεμνίου, γινομένη κατὰ τὸ ἑξῆς πύκνωμα ἢ ἐγκατάλειμμα τοῦ εἰδώλου˙
τὸ δὲ ψεῦδος καὶ τὸ διημαρτημένον ἐν τῷ προσδοξαζομένῳ ἀεί ἐστιν ἐπὶ τοῦ προσμένοντος ἐπιμαρτυρηθήσεσθαι ἢ μὴ ἀντιμαρτυρηθήσεσθαι, εἶτ' οὐκ ἐπιμαρτυρουμένου ἢ ἀντιμαρτυρουμένου
[κατά τινα κίνησιν ἐν ἡμῖν αὐτοῖς συνημμένην τῇ φανταστικῇ ἐπιβολῇ, διάληψιν δὲ ἔχουσαν, καθ' ἣν τὸ ψεῦδος γίνεται].

[50] in noi con rapido moto e per questa ragione producono la rappresentazione dell'oggetto nella sua unità e nella sua compattezza e conservano fedelmente il complesso delle proprietà costanti dell'oggetto conformemente alla simmetria appropriata dell'urto che dall'esterno colpisce i nostri sensi e che ha la sua causa nella vibrazione degli atomi fin nelle riposte profondità del corpo solido. E la rappresentazione che noi riceviamo con la diretta impressione nella mente o negli organi sensoriali, sia della forma sia delle altre proprietà, è essa stessa la forma del corpo solido, quale risulta dall'intatta compattezza dell'idolo o dalle sue tracce superstiti.
Il falso e l'errore dipendono sempre dalla sovrapposizione di una mera opinione a ciò che attende di essere criticamente confermato o almeno non contraddetto: infatti ciò stesso si rivela poi non confermato scientificamente oppure contraddetto [secondo un certo movimento interiore connesso con la forza intuitiva della rappresentazione e tuttavia da essa distinto, che genera l'inganno].