Κεφ. θ'.
ΜΕΝΕΔΗΜΟΣ

[102] Μενέδημος Κωλώτου τοῦ Λαμψακηνοῦ μαθητής. οὗτος, καθά φησιν Ἱππόβοτος, εἰς τοσοῦτον τερατείας ἤλασεν ὥστε Ἐρινύος ἀναλαβὼν σχῆμα περιῄει, λέγων ἐπίσκοπος ἀφῖχθαι ἐξ ᾅδου τῶν ἁμαρτανομένων, ὅπως πάλιν κατιὼν ταῦτα ἀπαγγέλλοι τοῖς ἐκεῖ δαίμοσιν.

ἦν δὲ αὐτῷ ἡ ἐσθὴς αὕτη˙ χιτὼν φαιὸς ποδήρης, περὶ αὐτῷ ζώνη φοινικῆ, πῖλος Ἀρκαδικὸς ἐπὶ τῆς κεφαλῆς ἔχων ἐνυφασμένα τὰ δώδεκα στοιχεῖα, ἐμβάται τραγικοί, πώγων ὑπερμεγέθης, ῥάβδος ἐν τῇ χειρὶ μειλίνη.

Capitolo IX

MENEDEMO

[102] Menedemo 193* fu alunno di Colete di Lampsaco. 194* Secondo Ippoboto, fu un visionario così pieno di fede miracolistica che andava in giro vestito come un'Erinni e diceva di essere venuto dall'Ade a prendere conoscenza delle colpe che si commettevano, per poterle riferire, una volta tornato, agli dèi di laggiù. Andava vestito nel seguente modo: una tunica di colore lugubre, lunga fino ai piedi, stretta da una cintura di color rosso porpora, un cappello arcadico sulla testa, in cui erano intessuti i dodici segni dello zodiaco, coturni tragici, una barba lunghissima, una verga di frassino nella mano. 195*