[105] τῶν ἐναντίων ἄρα τὰ μὲν ὡς ἀγαθὰ κακοῖς ἐναντία ἐστί˙ τὰ δὲ ὡς κακὰ κακοῖς˙ τὰ δὲ ὡς οὐδετέροις οὐδέτερα.

Τῶν ἀγαθῶν γένη ἐστὶ τρία˙ τὰ μὲν γάρ ἐστιν ἑκτά, τὰ δὲ μεθεκτά, τὰ δὲ ὑπαρκτά. τὰ μὲν οὖν ἑκτά ἐστιν, ὅσα ἐνδέχεται ἔχειν, οἷον ἡ δικαιοσύνη καὶ ἡ ὑγίεια˙ μεθεκτὰ δέ, ὅσα ἔχειν μὲν μὴ ἐνδέχηται, μετασχεῖν δὲ αὐτῶν ἐνδέχεται, οἷον αὐτὸ τὸ ἀγαθὸν ἔχειν μὲν οὐκ ἐνδέχεται, μετασχεῖν δὲ αὐτοῦ ἐνδέχεται. ὑπαρκτὰ δέ, ὅσα μήτε μετασχεῖν μήτε σχεῖν ἐνδέχεται, ὑπάρχειν δὲ δεῖ˙ οἷον τὸ σπουδαῖον εἶναι 〈καὶ〉 τὸ δίκαιον εἶναι ἀγαθόν ἐστι˙ καὶ ταῦτα οὔτε σχεῖν οὔτε μετασχεῖν ἐστιν, ἀλλ' ὑπάρχειν δεῖ [σπουδαῖον εἶναι καὶ δίκαιον εἶναι]. τῶν ἀγαθῶν ἄρα τὰ μέν ἐστιν ἑκτά, τὰ δὲ μεθεκτά, τὰ δὲ ὑπαρκτά.

[105] Così, dei contrari alcuni sono opposti come beni a mali, altri come mali a mali, ed altri come cose che non sono né buone né cattive sono opposte tra loro.
I beni si distinguono in tre specie, a seconda che si possano possedere o di essi si possa partecipare oppure che esistano per se stessi. I primi sono quanti si possono esclusivamente possedere come l'equità e la sanità; i secondi sono quelli di cui si può partecipare senza possederli, come il bene in se stesso che non possiamo avere, ma di cui possiamo solo partecipare. I beni che esistono per se stessi è necessario che esistano, ma non ammettono né possesso né partecipazione. Per esempio, l'essere virtuoso e giusto è un bene, ma queste cose non è possibile possedere né esserne partecipi, ma necessariamente esistono per sé. 215* Dei beni dunque alcuni si possono possedere, altri consentono solo la partecipazione, altri ancora esistono per sé. 216*