[105] διὸ τὰ μὲν αὐτῶν ἐκλέγεται, 〈τὰ δὲ ἀπεκλέγεται〉, τῶν δ' ἑτέρων ἐπίσης ἐχόντων πρὸς αἵρεσιν καὶ φυγήν.

Τῶν ἀδιαφόρων τὰ μὲν λέγουσι προηγμένα, τὰ δὲ ἀποπροηγμένα˙ προηγμένα μὲν τὰ ἔχοντα ἀξίαν, ἀποπροηγμένα δὲ τὰ ἀπαξίαν ἔχοντα. ἀξίαν δὲ τὴν μέν τινα λέγουσι σύμβλησιν πρὸς τὸν ὁμολογούμενον βίον, ἥτις ἐστὶ περὶ πᾶν ἀγαθόν˙ τὴν δὲ εἶναι μέσην τινὰ δύναμιν ἢ χρείαν συμβαλλομένην πρὸς τὸν κατὰ φύσιν βίον, ὅμοιον εἰπεῖν ἥντινα προσφέρεται πρὸς τὸν κατὰ φύσιν βίον πλοῦτος ἢ ὑγίεια˙ τὴν δ' εἶναι ἀξίαν ἀμοιβὴν δοκιμαστοῦ, ἣν ἂν ὁ ἔμπειρος τῶν πραγμάτων τάξῃ, ὅμοιον εἰπεῖν ἀμείβεσθαι πυροὺς πρὸς τὰς σὺν ἡμιόνῳ κριθάς.

[105] E perciò queste in parte sono scelte, in parte sono rigettate, 143* mentre le altre non pongono affatto il problema di essere scelte o evitate.
Delle cose indifferenti gli Stoici alcune dicono degne di essere scelte
(προηγμένα), altre degne di essere rigettate (ἀποπροηγμένα). Degne di essere scelte sono quelle che hanno un valore, degne di essere evitate sono quelle che non hanno valore. Intendono per 'valore' (ἀξία) un certo contributo alla vita equilibrata della ragione (e questo è il requisito di ogni bene); ma intendono anche una certa mediata potenza o utilità che contribuisce alla vita secondo natura, come quel contributo che ricchezza e salute apportano alla vita secondo natura; un ulteriore significato del termine 'valore' essi traggono dallo scambio di merci quale è stabilito dall'esperto intenditore; p. es. scambiare un carico di frumento con un carico di orzo più il mulo.