[108] ὁμοιομερῆ ὅσα ἐξ ὁμοίων σύγκειται καὶ μηδὲν διαφέρει τὸ ὅλον τοῦ μέρους εἰ μὴ τῷ πλήθει, οἷον τὸ ὕδωρ καὶ τὸ χρυσίον καὶ πᾶν τὸ χυτὸν καὶ τὸ τοιοῦτον. ἀνομοιομερῆ δὲ ὅσα ἐξ ἀνομοίων μερῶν σύγκειται, οἷον οἰκία καὶ τὰ τοιαῦτα. τῶν ὄντων ἄρα τὰ μέν ἐστι μεριστά, τὰ δὲ ἀμερῆ˙ τῶν δὲ μεριστῶν τὰ μὲν ὁμοιομερῆ, τὰ δὲ ἀνομοιομερῆ.

Τῶν ὄντων τὰ μέν ἐστι καθ' ἑαυτά, τὰ δὲ πρός τι λέγεται. τὰ μὲν οὖν καθ' ἑαυτὰ λεγόμενά ἐστιν ὅσα ἐν τῇ ἑρμηνείᾳ μηδενὸς προσδεῖται˙ ταῦτα δ' ἂν εἴη οἷον ἄνθρωπος, ἵππος καὶ τἆλλα ζῷα. τούτων γὰρ οὐδὲν δι' ἑρμηνείας χωρεῖ.

[108] Sono omeomeri (omogenee) quante cose constano di parti uguali; e il tutto non differisce dalla parte se non nel volume, come l'acqua, l'oro e tutti i liquidi. Sono anomeomeri (eterogenee) quante cose constano di parti disuguali, come le case e simili. Delle cose dunque che sono, alcune sono divisibili, altre indivisibili; delle divisibili alcune sono omogenee, altre eterogenee.
Le cose che sono ammettono un'ulteriore distinzione: o sono assolute, o sono dette relative. Si dicono esistenti in senso assoluto quante non esigono alcuna spiegazione, come potrebbe essere l'uomo, il cavallo ed altri animali. Per intendere queste cose, non c'è bisogno di spiegazione.