[54] Καὶ μὴν καὶ τὰς ἀτόμους νομιστέον μηδεμίαν ποιότητα τῶν φαινομένων προσφέρεσθαι πλὴν σχήματος καὶ βάρους καὶ μεγέθους καὶ ὅσα ἐξ ἀνάγκης σχήματος συμφυῆ ἐστι. ποιότης γὰρ πᾶσα μεταβάλλει˙

αἱ δὲ ἄτομοι οὐδὲν μεταβάλλουσιν, ἐπειδήπερ δεῖ τι ὑπομένειν ἐν ταῖς διαλύσεσι τῶν συγκρίσεων στερεὸν καὶ ἀδιάλυτον, ὃ τὰς μεταβολὰς οὐκ εἰς τὸ μὴ ὂν ποιήσεται οὐδ' ἐκ τοῦ μὴ ὄντος, ἀλλὰ κατὰ μεταθέσεις ἐν πολλοῖς, τινῶν δὲ καὶ προσόδους καὶ ἀφόδους.

ὅθεν ἀναγκαῖον τὰ μὴ μετατιθέμενα ἄφθαρτα εἶναι καὶ τὴν τοῦ μεταβάλλοντος φύσιν οὐκ ἔχοντα, ὄγκους δὲ καὶ σχηματισμοὺς ἰδίους˙ ταῦτα γὰρ καὶ ἀναγκαῖον ὑπομένειν.
[54] Bisogna inoltre ammettere 64* che gli atomi non hanno nessuna qualità delle cose del mondo fenomenico eccetto la figura, il peso e la grandezza e tutto ciò che è necessariamente connaturato alla figura. Perché ogni qualità muta, ma gli atomi non mutano e perché è necessario che nelle dissoluzioni dei composti permanga qualcosa di solido e indissolubile, che deve rendere possibili i cambiamenti non nel non-essere né dal non-essere, ma per lo più per trasposizione, talvolta anche per aggiunta o sottrazione di atomi. Da ciò deriva necessariamente che questi elementi che si traspongono siano indistruttibili e non abbiano la natura del mutevole, bensì una loro propria struttura di parti (ὄγκοι) e una propria configurazione (σχηματισμοί). E bisogna anche ammettere il permanere di queste proprietà.