HTML: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Laertius/II,114it
RDF: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Laertius/II,114it.rdf
| [114] χωρὶς τοίνυν τούτων Φρασίδημον μὲν τὸν περιπατητικὸν καὶ φυσικῶν ἔμπειρον ὄντα προσηγάγετο, καὶ τὸν ῥητορικὸν Ἄλκιμον, ἁπάντων πρωτεύοντα τῶν ἐν τῇ Ἑλλάδι ῥητόρων, Κράτητά τε καὶ ἄλλους πλείστους ὅσους ἐθήρασεν˙ καὶ δὴ καὶ Ζήνωνα τὸν Φοίνικα μετὰ τούτων ἀφείλετο. Ἦν δὲ καὶ πολιτικώτατος. Καὶ γυναῖκα ἠγάγετο˙ καὶ ἑταίρᾳ συνῆν Νικαρέτῃ, ὥς φησί που καὶ Ὀνήτωρ. καὶ θυγατέρα ἀκόλαστον ἐγέννησεν, ἣν ἔγημε γνώριμός τις αὐτοῦ Σιμμίας Συρακόσιος. ταύτης οὐ κατὰ τρόπον βιούσης εἶπέ τις πρὸς τὸν Στίλπωνα ὡς καταισχύνοι αὐτόν˙ ὁ δέ, "οὐ μᾶλλον," εἶπεν, "ἢ ἐγὼ ταύτην κοσμῶ." | [114] Inoltre guadagnò alla sua scuola Frasidemo il Peripatetico, esperto negli studi fisici, e il retore Alcimo, 300* principe di tutti gli oratori della Grecia d'allora; Cratete anche e moltissimi altri egli conquistò ed infine, insieme con questi, trasse via anche Zenone il fenicio. Fu anche eccellente nella dottrina politica. Era regolarmente coniugato, ma conviveva con l'etera Nicarete, come attesta anche Onetore, 301* ebbe anche una figlia dissoluta, che andò sposa ad un suo amico, Simmia siracusano. Poiché la sua vita non si svolgeva regolarmente, qualcuno disse a Stilpone che la figlia era un disonore per lui, ma egli di rimando: «Non più di quanto io sono un onore per lei». |