[131] Ἀρέσκει δ' αὐτοῖς καὶ κοινὰς εἶναι τὰς γυναῖκας δεῖν παρὰ τοῖς σοφοῖς, ὥστε τὸν ἐντυχόντα τῇ ἐντυχούσῃ χρῆσθαι, καθά φησι Ζήνων ἐν τῇ Πολιτείᾳ καὶ Χρύσιππος ἐν τῷ Περὶ πολιτείας, ἀλλ' ἔτι Διογένης ὁ κυνικὸς καὶ Πλάτων. πάντας τε παῖδας ἐπίσης στέρξομεν πατέρων τρόπον καὶ ἡ ἐπὶ μοιχείᾳ ζηλοτυπία περιαιρεθήσεται. πολιτείαν δ' ἀρίστην τὴν μικτὴν ἔκ τε δημοκρατίας καὶ βασιλείας καὶ ἀριστοκρατίας.

Καὶ ἐν μὲν τοῖς ἠθικοῖς δόγμασι τοιαῦτα λέγουσι καὶ τούτων πλείω μετὰ τῶν οἰκείων ἀποδείξεων˙ ταῦτα δ' ὡς ἐν κεφαλαίοις ἡμῖν λελέχθω καὶ στοιχειωδῶς.

[131] Gli Stoici proclamano la comunanza delle donne tra i sapienti, sì che ogni uomo possa aver relazione con ogni donna: questa tesi è esposta da Zenone nella Repubblica e da Crisippo nel libro Della repubblica. Ameremo così tutti i bambini di eguale amore paterno e avrà fine la gelosia derivata dall'adulterio. Per gli Stoici la costituzione migliore è quella mista, derivante dalla mistione di democrazia, monarchia e aristocrazia.
Questi sono i fondamenti della loro dottrina etica. Gli Stoici invero dicono di più e apportano dimostrazioni particolari, ma a noi basti averne esposto sommariamente 159* gli elementi principali.