Κεφ. δ'.

ΛΥΚΩΝ

[65] Τοῦτον διεδέξατο Λύκων Ἀστυάνακτος Τρωαδεύς, φραστικὸς ἀνὴρ καὶ περὶ παίδων ἀγωγὴν ἄκρως συντεταγμένος. ἔφασκε (Wehrli VI, fg. 22) γὰρ δεῖν παρεζεῦχθαι τοῖς παισὶ τὴν αἰδῶ καὶ φιλοτιμίαν ὡς τοῖς ἵπποις μύωπα καὶ χαλινόν. τὸ δ' ἐκφραστικὸν αὐτοῦ καὶ περιγεγωνὸς ἐν τῇ ἑρμηνείᾳ φαίνεται κἀνθάδε˙ φησὶ γὰρ τοῦτον τὸν τρόπον ἐπὶ παρθένου πενιχρᾶς˙ (Wehrli VI, fg. 27)

"βαρὺ γὰρ φορτίον πατρὶ κόρη διὰ σπάνιν προικὸς ἐκτρέχουσα τὸν ἀκμαῖον τῆς ἡλικίας καιρόν." διὸ δὴ καί φασιν Ἀντίγονον ἐπ' αὐτοῦ τοῦτο εἰπεῖν ὡς οὐκ ἦν ὥσπερ μήλου τὴν εὐωδίαν καὶ χάριν ἄλλοθί που μετενεγκεῖν, ἀλλ' ἐπ' αὐτοῦ τοῦ ἀνθρώπου καθάπερ ἐπὶ τοῦ δένδρου τῶν λεγομένων ἕκαστον ἔδει θεωρεῖσθαι.

Capitolo IV

LICONE

[65] Successore di Stratone fu Licone, figlio di Astianatte, dalla Troade: uomo eloquente e sommamente adatto 139* all'educazione dei fanciulli. Era solito dire che i fanciulli devono essere forniti di pudore e di amore della gloria quasi di un giogo necessario, come i cavalli di sprone e di freno. L'eleganza e la pienezza del suo stile risultano evidenti anche da questo esempio, in cui così si esprime a riguardo di una vergine squattrinata: «È un grave fardello per un padre una vergine che per mancanza di dote lascia avvizzire il fiore dell'età». Perciò dicono che Antigono abbia detto di lui, che come non era possibile trasferire altrove la fragranza e la grazia di una mela, così anche ogni singola espressione doveva essere contemplata nell'uomo stesso, come la mela sull'albero.