[66] Οὐ γὰρ οἷόν τε νοεῖν αὐτὸ αἰσθανόμενον μὴ ἐν τούτῳ τῷ συστήματι καὶ ταῖς κινήσεσι ταύταις χρώμενον, ὅταν τὰ στεγάζοντα καὶ περιέχοντα μὴ τοιαῦτα ᾖ, ἐν οἷς νῦν οὖσα ἔχει ταύτας τὰς κινήσεις.


[λέγει (fg. 311 Us.) ἐν ἄλλοις καὶ ἐξ ἀτόμων αὐτὴν συγκεῖσθαι λειοτάτων καὶ στρογγυλωτάτων, πολλῷ τινι διαφερουσῶν τῶν τοῦ πυρός˙ καὶ τὸ μέν τι ἄλογον αὐτῆς, ὃ τῷ λοιπῷ παρεσπάρθαι σώματι˙ τὸ δὲ λογικὸν ἐν τῷ θώρακι, ὡς δῆλον ἔκ τε τῶν φόβων καὶ τῆς χαρᾶς. ὕπνον τε γίνεσθαι τῶν τῆς ψυχῆς μερῶν τῶν παρ' ὅλην τὴν σύγκρισιν παρεσπαρμένων ἐγκατεχομένων ἢ διαφορουμένων, εἶτα συμπιπτόντων τοῖς ἐπερεισμοῖς. τό τε σπέρμα ἀφ' ὅλων τῶν σωμάτων φέρεσθαι.]

[66] Quando ciò che la contiene e racchiude non è più tale, quale quello in cui ora l'anima si trova ed ha questi movimenti, non è possibile concepire l'anima come senziente. Tale concezione è infatti possibile solo se l'anima si trova nel complesso dell'organismo e si muove con questi movimenti. [Dice altrove che l'anima è costituita di atomi levigatissimi e rotondissimi, molto differenti dagli atomi del fuoco; che la parte che è sparsa per tutto il resto del corpo è irrazionale, mentre la parte razionale risiede nel petto, come risulta evidente dalle nostre paure e dalla nostra gioia; che il sonno si produce quando le particelle dell'anima che sono diffuse per tutto il complesso dell'organismo si tengono insieme o si disperdono e poi cadono l'una sull'altra per collisione; che il seme genitale proviene da tutto intero il corpo.]