[12] ἐπὶ δὲ τὴν οἰκοδομὴν κεχειροτόνηνται Θράσων Ἀνακαιεύς, Φιλοκλῆς Πειραιεύς, Φαῖδρος Ἀναφλύστιος, Μένων Ἀχαρνεύς, Σμίκυθος Συπαληττεύς, Δίων Παιανιεύς."


Καὶ τὸ ψήφισμα μὲν ὧδε ἔχει.
Φησὶ δ' Ἀντίγονος ὁ Καρύστιος (Wil. Ant. V. Kar., p. 116) οὐκ ἀρνεῖσθαι αὐτὸν εἶναι Κιτιέα. τῶν γὰρ εἰς τὴν ἐπισκευὴν τοῦ λουτρῶνος συμβαλλομένων εἷς ὢν καὶ ἀναγραφόμενος ἐν τῇ στήλῃ, "Ζήνωνος τοῦ φιλοσόφου," ἠξίωσε καὶ τὸ Κιτιεὺς προστεθῆναι.

ποιήσας δέ ποτε κοῖλον ἐπίθημα τῇ ληκύθῳ περιέφερε νόμισμα, λύσιν ἑτοίμην τῶν ἀναγκαίων ἵν' ἔχοι Κράτης ὁ διδάσκαλος.

[12] Trasone del demo Anacea, Filocle del Pireo, Fedro di Anaflisto, Menone 22* di Acarne, Micito di Sipaletto e Dione di Peania sono stati eletti per sovrintendere alla costruzione della del sepolcro.

Questo fu il decreto.
Antigono di Caristo 23* attesta che egli non rinnegò mai Cizio come sua patria. Infatti egli fu uno di quelli che contribuirono alla restaurazione di un bagno pubblico e poiché nella colonna fu scritto «Zenone filosofo», egli chiese che fosse aggiunto «di Cizio». 24*
Una volta appose un coperchio cavo ad un'ampolla in cui portava del danaro, in modo che l'avesse a portata di mano per i bisogni immediati del suo maestro Cratete.