[141] ἔτι δὲ καὶ τὸν χρόνον ἀσώματον, διάστημα ὄντα τῆς τοῦ κόσμου κινήσεως. τούτου δὲ τὸν μὲν παρῳχηκότα καὶ τὸν μέλλοντα ἀπείρους, τὸν δὲ ἐνεστῶτα πεπερασμένον. ἀρέσκει δ' αὐτοῖς καὶ φθαρτὸν εἶναι τὸν κόσμον, ἅτε γενητὸν τῷ λόγῳ τῶν δι' αἰσθήσεως νοουμένων, οὗ τε τὰ μέρη φθαρτά ἐστι, καὶ τὸ ὅλον˙

τὰ δὲ μέρη τοῦ κόσμου φθαρτά˙ εἰς ἄλληλα γὰρ μεταβάλλει˙ φθαρτὸς ἄρα ὁ κόσμος. καὶ εἴ τι ἐπιδεκτικόν ἐστι τῆς ἐπὶ τὸ χεῖρον μεταβολῆς, φθαρτόν ἐστι˙ καὶ ὁ κόσμος δέ˙ ἐξαυχμοῦται 〈τε〉 γὰρ καὶ ἐξυδατοῦται.

[141] Secondo gli Stoici, anche il tempo è incorporeo in quanto è la dimensione del movimento del cosmo. Del tempo il passato e il futuro sono infiniti, il presente è finito. Ma gli Stoici ammettono anche che il cosmo è corruttibile, in quanto è generato analogamente alle cose che si apprendono per mezzo dei sensi; infatti se le parti sono corruttibili, è corruttibile anche il tutto. Ora le parti del cosmo sono corruttibili, in quanto si trasformano l'una nell'altra; dunque il cosmo è corruttibile. E ancora: se è corruttibile ciò che è suscettibile d'un mutamento in peggio, anche il cosmo è corruttibile. Infatti esso non solo si essicca ma si dissolve anche in acqua. 166*