[157] Ζήνων δ' ὁ Κιτιεὺς καὶ Ἀντίπατρος ἐν τοῖς Περὶ ψυχῆς καὶ Ποσειδώνιος πνεῦμα ἔνθερμον εἶναι τὴν ψυχήν˙ τούτῳ γὰρ ἡμᾶς εἶναι ἔμπνους καὶ ὑπὸ τούτου κινεῖσθαι. Κλεάνθης μὲν οὖν πάσας ἐπιδιαμένειν μέχρι τῆς ἐκπυρώσεως, Χρύσιππος δὲ τὰς τῶν σοφῶν μόνων.

Μέρη δὲ ψυχῆς λέγουσιν ὀκτώ, τὰς πέντε αἰσθήσεις καὶ τοὺς ἐν ἡμῖν σπερματικοὺς λόγους καὶ τὸ φωνητικὸν καὶ τὸ λογιστικόν. ὁρᾶν δὲ τοῦ μεταξὺ τῆς ὁράσεως καὶ τοῦ ὑποκειμένου φωτὸς ἐντεινομένου κωνοειδῶς, καθά φησι Χρύσιππος ἐν δευτέρῳ τῶν Φυσικῶν καὶ Ἀπολλόδωρος. γίνεσθαι μέντοι τὸ κωνοειδὲς τοῦ ἀέρος πρὸς τῇ ὄψει, τὴν δὲ βάσιν πρὸς τῷ ὁρωμένῳ˙ ὡς διὰ βακτηρίας οὖν τοῦ ταθέντος ἀέρος τὸ βλεπόμενον ἀναγγέλλεσθαι.

[157] Zenone di Cizio e Antipatro nelle loro opere Sull'anima e Posidonio definiscono l'anima un soffio caldo, che ci consente di respirare e di muoverci. Cleante sostiene che tutte le anime continuano a durare fino alla conflagrazione del mondo, Crisippo invece sostiene che solo le anime dei sapienti sopravvivono fino alla conflagrazione del mondo.
Gli Stoici dicono che le parti dell'anima sono otto: i cinque sensi, le ragioni seminali che sono in noi (la potenza generativa che è in noi), l'organo della voce e la ragione. L'anima vede, quando la luce, che si trova tra l'organo visivo e l'oggetto, si stende in forma di cono, come afferma Crisippo nel secondo libro della Fisica e Apollodoro. L'apice del cono d'aria è nell'occhio, la base è nell'oggetto della vista. Così che il cono d'aria formatosi tra l'occhio e l'oggetto ci comunica ciò che si vede, quasi come una bacchetta.