[78] Φησὶ δ' αὐτὸν Ἕρμιππος (FHG III. 47) μετὰ τὸν Κασσάνδρου θάνατον φοβηθέντα Ἀντίγονον παρὰ Πτολεμαῖον ἐλθεῖν τὸν Σωτῆρα˙ κἀκεῖ χρόνον ἱκανὸν διατρίβοντα συμβουλεύειν τῷ Πτολεμαίῳ πρὸς τοῖς ἄλλοις καὶ τὴν βασιλείαν τοῖς ἐξ Εὐρυδίκης περιθεῖναι παισί. τοῦ δὲ οὐ πεισθέντος ἀλλὰ παραδόντος τὸ διάδημα τῷ ἐκ Βερενίκης, μετὰ τὴν ἐκείνου τελευτὴν ἀξιωθῆναι πρὸς τούτου παραφυλάττεσθαι ἐν τῇ χώρᾳ μέχρι τι δόξει περὶ αὐτοῦ.

ἐνταῦθα ἀθυμότερον διῆγε˙ καί πως ὑπνώττων ὑπ' ἀσπίδος τὴν χεῖρα δηχθεὶς τὸν βίον μεθῆκε. καὶ θάπτεται ἐν τῷ Βουσιρίτῃ νομῷ πλησίον Διοσπόλεως.

[78] Ermippo 164* riferisce che Demetrio dopo la morte di Casandro per paura di Antigono si rifugiò alla corte di Tolemeo Soter. E trattenendosi lì parecchio tempo consigliava tra l'altro a Tolemeo di conferire il potere regale ai figli avuti da Euridice. Tolemeo non accettò la sua proposta, ma trasmise il diadema al figlio avuto da Berenice, così che costui dopo la morte di Tolemeo ritenne opportuno tenerlo prigioniero nel suo territorio fino alla definitiva decisione sulla sua sorte. Così là trascorreva la sua vita in condizioni piuttosto disperate e, non si sa come, mentre dormiva fu morso da un serpente in una mano e passò di vita. E fu sepolto nel distretto di Busiris vicino a Diospoli.