[158] Ἀκούειν δὲ τοῦ μεταξὺ τοῦ φωνοῦντος καὶ τοῦ ἀκούοντος ἀέρος πληττομένου σφαιροειδῶς, εἶτα κυματουμένου καὶ ταῖς ἀκοαῖς προσπίπτοντος, ὡς κυματοῦται τὸ ἐν τῇ δεξαμενῇ ὕδωρ κατὰ κύκλους ὑπὸ τοῦ ἐμβληθέντος λίθου.

τὸν δὲ ὕπνον γίνεσθαι ἐκλυομένου τοῦ αἰσθητικοῦ τόνου περὶ τὸ ἡγεμονικόν.

αἰτίας δὲ τῶν παθῶν ἀπολείπουσι τὰς περὶ τὸ πνεῦμα τροπάς. Σπέρμα δὲ λέγουσιν εἶναι τὸ οἷόν τε γεννᾶν τοιαῦτ' ἀφ' οἵου καὶ αὐτὸ ἀπεκρίθη˙

ἀνθρώπου δὲ σπέρμα, ὃ μεθίησιν ὁ ἄνθρωπος μεθ' ὑγροῦ, συγκιρνᾶσθαι τοῖς τῆς ψυχῆς μέρεσι κατὰ μιγμὸν τοῦ τῶν προγόνων λόγου.

[158] L'anima sente quando l'aria che si forma tra chi parla e chi ascolta subisce una vibrazione a guisa di sfera e con movimento ondoso arriva fino alle orecchie, come l'acqua di un recipiente che forma delle onde a guisa di sfera, quando vi si getta un sasso.
Il sonno si forma, allorquando si dissolve la tensione della percezione
(αἰσθητικὸς τόνος) nella parte principale e guida dell'anima.
Gli Stoici additano le cause delle passioni nelle variazioni che avvengono nell'àmbito del soffio vitale
(πνεῦμα). Definiscono il seme ciò che è capace di generare tali prodotti quale è l'essere stesso da cui si separò.
Il seme umano, che l'uomo emette con l'umidità, è così intimamente mescolato con le parti dell'anima che esso trasmette le proprietà del progenitore.