[89] Ὅτι δὲ καὶ τοιοῦτοι κόσμοι εἰσὶν ἄπειροι τὸ πλῆθος ἔστι καταλαβεῖν, καὶ ὅτι καὶ ὁ τοιοῦτος δύναται κόσμος γίνεσθαι καὶ ἐν κόσμῳ καὶ μετακοσμίῳ ὃ λέγομεν μεταξὺ κόσμων διάστημα, ἐν πολυκένῳ τόπῳ καὶ οὐκ ἐν μεγάλῳ εἰλικρινεῖ καὶ κενῷ καθάπερ τινές φασιν,

ἐπιτηδείων τινῶν σπερμάτων ῥυέντων ἀφ' ἑνὸς κόσμου ἢ μετακοσμίου ἢ καὶ ἀπὸ πλειόνων κατὰ μικρὸν προσθέσεις τε καὶ διαρθρώσεις καὶ μεταστάσεις ποιούντων ἐπ' ἄλλον τόπον, ἐὰν οὕτω τύχῃ, καὶ ἐπαρδεύσεις ἐκ τῶν ἐχόντων ἐπιτηδείως ἕως τελειώσεως καὶ διαμονῆς ἐφ' ὅσον τὰ ὑποβληθέντα θεμέλια τὴν προσδοχὴν δύναται ποιεῖσθαι.
[89] Che siffatti mondi sono infiniti di numero è possibile cogliere col pensiero, ed anche che un tal mondo può nascere in un mondo o in un intermundio (così noi chiamiamo l'intervallo tra mondi), in uno spazio con molto vuoto e non in uno spazio grande, del tutto chiaro e vuoto, come sostengono alcuni. 70* Ed esso si forma quando certi semi appropriati vi affluiscono da un mondo o da un intermundio o da più di uno, e a poco a poco crescono e si articolano tra loro e passano da un luogo all'altro, secondo che càpita, e vengono adeguatamente riforniti da quelli che li hanno fino a quando non raggiungono il loro perfetto compimento e durata, per quanto i sottoposti fondamenti possono sostenere la recezione di materia.