[91] Τὸ δὲ μέγεθος ἡλίου τε 〈καὶ σελήνης〉 καὶ τῶν λοιπῶν ἄστρων κατὰ μὲν τὸ πρὸς ἡμᾶς τηλικοῦτόν ἐστιν ἡλίκον φαίνεται˙ [τοῦτο καὶ ἐν τῇ ια´ Περὶ φύσεως˙ εἰ γάρ, φησί (fg. 81 Us.), τὸ μέγεθος διὰ τὸ διάστημα ἀπεβεβλήκει, πολλῷ μᾶλλον ἂν τὴν χρόαν. ἄλλο γὰρ τούτῳ συμμετρότερον διάστημα οὐθέν ἐστι.] κατὰ δὲ τὸ καθ' αὑτὸ ἤτοι μεῖζον τοῦ ὁρωμένου ἢ μικρῷ ἔλαττον ἢ τηλικοῦτον τυγχάνει.

οὕτω γὰρ καὶ τὰ παρ' ἡμῖν πυρὰ ἐξ ἀποστήματος θεωρούμενα κατὰ τὴν αἴσθησιν θεωρεῖται. καὶ πᾶν δὲ εἰς τοῦτο τὸ μέρος ἔνστημα ῥᾳδίως διαλυθήσεται ἐάν τις τοῖς ἐναργήμασι προσέχῃ, ὅπερ ἐν τοῖς Περὶ φύσεως βιβλίοις δείκνυμεν.
[91] La grandezza del sole, della luna e delle altre stelle è relativamente a noi tanta, quanta a noi appare. [Questo egli afferma anche nell'undicesimo libro Della natura; se infatti, egli dice, avesse perduto in grandezza a causa della distanza, molto di più avrebbe perduto anche in luminosità. Nessuna distanza dunque è più proporzionata di questa.] Ma la grandezza in sé e per sé può essere maggiore di quella che noi vediamo o un po' più piccola o uguale. Così anche i fuochi che cadono nell'àmbito dei nostri sensi quando sono osservati a distanza, sono osservati in modo corrispondente alla nostra sensazione. E ogni obbiezione contro questa parte della mia dottrina sarà facilmente eliminata, se si bada all'evidenza immediata dei fatti, come mostro nei libri Della natura.