[95]καὶ γὰρ παρ' ἡμῖν θεωρεῖται πολλὰ μὲν ἐξ ἑαυτῶν ἔχοντα, πολλὰ δὲ ἀφ' ἑτέρων. καὶ οὐθὲν ἐμποδοστατεῖ τῶν ἐν τοῖς μετεώροις φαινομένων, ἐάν τις τοῦ πλεοναχοῦ τρόπου ἀεὶ μνήμην ἔχῃ καὶ τὰς ἀκολούθους αὐτοῖς ὑποθέσεις ἅμα καὶ αἰτίας συνθεωρῇ καὶ μὴ ἀναβλέπων εἰς τὰ ἀνακόλουθα ταῦτ' ὀγκοῖ ματαίως καὶ καταρρέπῃ ἄλλοτε ἄλλως ἐπὶ τὸν μοναχὸν τρόπον.

ἡ δὲ ἔμφασις τοῦ προσώπου ἐν αὐτῇ δύναται μὲν γίνεσθαι καὶ κατὰ παραλλαγὴν μερῶν καὶ κατ' ἐπιπροσθέτησιν, καὶ ὅσοι ποτ' ἂν τρόποι θεωροῖντο τὸ σύμφωνον τοῖς φαινομένοις κεκτημένοι.
[95] E anche nell'àmbito dei sensi vediamo molti corpi che hanno luce propria e molti altri che la ricevono da altri. E nessuno dei fenomeni celesti si oppone a ciò, se noi teniamo sempre a mente il metodo delle spiegazioni molteplici ed insieme consideriamo le ipotesi ad esse conseguenti e le cause e non badiamo a qualche incongruenza e non la gonfiamo stoltamente, per finire poi in un modo o in un altro alla spiegazione univoca.
Anche l'apparizione della faccia nella luna può essere dovuta o alla diversità delle sue parti o alla frapposizione di altro corpo oppure in tutti gli altri modi che sono osservati in accordo con i fenomeni.