[105] καὶ ἕως μὲν γῆς τοῦ πρηστῆρος καθιεμένου στρόβιλοι γίνονται, ὡς ἂν καὶ ἡ ἀπογέννησις κατὰ τὴν κίνησιν τοῦ πνεύματος γίνηται˙ ἕως δὲ θαλάττης δῖνοι ἀποτελοῦνται.

Σεισμοὺς ἐνδέχεται γίνεσθαι καὶ κατὰ πνεύματος ἐν τῇ γῇ ἀπόληψιν καὶ παρὰ μικροὺς ὄγκους αὐτῆς παράθεσιν καὶ συνεχῆ κίνησιν, ὃ τὴν κράδανσιν τῇ γῇ παρασκευάζει. καὶ τὸ πνεῦμα τοῦτο ἢ ἔξωθεν ἐμπεριλαμβάνει ἢ ἐκ τοῦ πίπτειν εἴσω ἐδάφη εἰς ἀντροειδεῖς τόπους τῆς γῆς ἐκπνευματοῦντα τὸν ἐπειλημμένον ἀέρα. καὶ κατ' αὐτὴν δὲ τὴν διάδοσιν τῆς κινήσεως ἐκ τῶν πτώσεων ἐδαφῶν πολλῶν καὶ πάλιν ἀνταπόδοσιν, ὅταν πυκνώμασι σφοδροτέροις τῆς γῆς ἀπαντήσῃ, ἐνδέχεται σεισμοὺς ἀποτελεῖσθαι.

[105] E quando il ciclone finisce sulla terra si hanno i turbini - e la loro formazione corrisponde al movimento del vento - quando finisce sul mare si hanno le colonne marine.
I terremoti possono prodursi quando un vento è racchiuso nella terra e piccole particelle della terra si accostano e si muovono incessantemente, provocando così scosse alla terra. E questo vento la terra riceve o dall'esterno o dalla caduta di strati del suolo in luoghi cavernosi della terra, che trasformano in vento l'aria ivi imprigionata. E possono anche prodursi per la propagazione del movimento derivante dalla caduta di molti strati di suolo e per la sua ripercussione, quando si imbatte in parti della terra più compatte e più solide.