[120b] [Τὸ ἑξῆς] δοκεῖ δ' αὐτοῖς ἁμαρτήματα (fg. 521 Us.) ἄνισα εἶναι. καὶ (fg. 428 Us.) τὴν ὑγίειαν τισὶ μὲν ἀγαθόν, τισὶ δὲ ἀδιάφορον. τὴν (fg. 517 Us.) δὲ ἀνδρείαν φύσει μὴ γίνεσθαι, λογισμῷ δὲ τοῦ συμφέροντος˙ καὶ τὴν φιλίαν (sc. γίγνεσθαι) διὰ τὰς χρείας˙ δεῖν μέντοι προκατάρχεσθαι (καὶ γὰρ τὴν γῆν σπείρομεν), συνίστασθαι δὲ αὐτὴν κατὰ κοινωνίαν ἐν τοῖς ταῖς ἡδοναῖς ἐκπεπληρωμ〈ένοις〉. [120b] Secondo gli Epicurei, le colpe non sono tutte uguali. Per alcuni di loro, la salute del corpo è un bene, per altri è cosa indifferente. Il coraggio non è dovuto a disposizione naturale, ma al calcolo dell'utile. Anche l'amicizia è originata dalla necessità: 95* come noi gettiamo i semi nella terra, così dobbiamo porre le prime basi dell'amicizia; poi essa cresce e diventa vita comune fra quanti hanno pienamente realizzato l'ideale della dolce serenità.