[128] τούτων γὰρ ἀπλανὴς θεωρία πᾶσαν αἵρεσιν καὶ φυγὴν ἐπανάγειν οἶδεν ἐπὶ τὴν τοῦ σώματος ὑγίειαν καὶ τὴν τῆς ψυχῆς ἀταραξίαν, ἐπεὶ τοῦτο τοῦ μακαρίως ζῆν ἐστι τέλος. τούτου γὰρ χάριν πάντα πράττομεν, ὅπως μήτε ἀλγῶμεν μήτε ταρβῶμεν˙ ὅταν δ' ἅπαξ τοῦτο περὶ ἡμᾶς γένηται, λύεται πᾶς ὁ τῆς ψυχῆς χειμών, οὐκ ἔχοντος τοῦ ζῴου βαδίζειν ὡς πρὸς ἐνδέον τι καὶ ζητεῖν ἕτερον ᾧ τὸ τῆς ψυχῆς καὶ τοῦ σώματος ἀγαθὸν συμπληρώσεται.

τότε γὰρ ἡδονῆς χρείαν ἔχομεν ὅταν ἐκ τοῦ μὴ παρεῖναι τὴν ἡδονὴν ἀλγῶμεν˙ ὅταν δὲ μὴ ἀλγῶμεν, οὐκέτι τῆς ἡδονῆς δεόμεθα. καὶ διὰ τοῦτο τὴν ἡδονὴν ἀρχὴν καὶ τέλος λέγομεν εἶναι τοῦ μακαρίως ζῆν˙

[128] Ché una corretta intelligenza di questa teoria sa dirigere ogni scelta e avversione alla salute del corpo e alla perfetta tranquillità dell'anima, perché questo è il compimento supremo della vita beata. E a questo fine indirizziamo ogni nostra azione, perché il corpo non soffra né l'anima si sgomenti, e, una volta che ciò abbiamo ottenuto, si dissolve tutta la tempesta dell'anima, poiché l'essere vivente non ha da procedere ad altro come a cosa di cui abbia bisogno né da cercare altro con cui si possa realizzare il bene dell'anima e del corpo. Ché allora noi abbiamo bisogno del piacere quando soffriamo nella carne per l'assenza del piacere; ma quando non soffriamo nella carne, non abbiamo più bisogno del piacere. E per questo noi affermiamo che il piacere è principio e fine della vita beata.