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[141] VII. Ἔνδοξοι καὶ περίβλεπτοί τινες ἐβουλήθησαν γενέσθαι, τὴν ἐξ ἀνθρώπων ἀσφάλειαν οὕτω νομίζοντες περιποιήσεσθαι. ὥστ' εἰ μὲν ἀσφαλὴς ὁ τῶν τοιούτων βίος, ἀπέλαβον τὸ τῆς φύσεως ἀγαθόν˙ εἰ δὲ μὴ ἀσφαλής, οὐκ ἔχουσιν οὗ ἕνεκα ἐξ ἀρχῆς κατὰ τὸ τῆς φύσεως οἰκεῖον ὠρέχθησαν. VIII. Οὐδεμία ἡδονὴ καθ' ἑαυτὸ κακόν˙ ἀλλὰ τὰ τινῶν ἡδονῶν ποιητικὰ πολλαπλασίους ἐπιφέρει τὰς ὀχλήσεις τῶν ἡδονῶν. | [141] [VII] Alcuni vollero diventare insigni ed illustri, credendo che in tal modo si sarebbero procurata stabile sicurezza dal resto degli uomini. Sì che se la vita di costoro è stabilmente sicura, conseguirono il bene conforme alla natura; ma se non è stabilmente sicura, essi non posseggono il fine a cui originariamente tesero sotto l'impulso della natura. [VIII] Nessun piacere per se stesso è un male, ma ciò che produce alcuni piaceri apporta turbamenti molte volte più grandi degli stessi piaceri. |