[153] XXXVIII.
Ἔνθα μὴ καινῶν γενομένων τῶν περιεστώτων πραγμάτων ἀνεφάνη μὴ ἁρμόττοντα εἰς τὴν πρόληψιν τὰ νομισθέντα δίκαια ἐπ' αὐτῶν ἔργων, οὐκ ἦν ταῦτα δίκαια. ἔνθα δὲ καινῶν γενομένων τῶν πραγμάτων οὐκ ἔτι συνέφερε τὰ αὐτὰ δίκαια κείμενα, ἐνταῦθα δὲ τότε μὲν ἦν δίκαια, ὅτε συνέφερεν εἰς τὴν πρὸς ἀλλήλους κοινωνίαν τῶν συμπολιτευομένων˙ ὕστερον δ' οὐκ ἦν ἔτι δίκαια, ὅτε μὴ συνέφερεν.




[
154] XXXIX.
Ὁ τὸ μὴ θαρροῦν ἀπὸ τῶν ἔξωθεν ἄριστα συστησάμενος οὗτος τὰ μὲν δυνατὰ ὁμόφυλα κατεσκευάσατο˙ τὰ δὲ μὴ δυνατὰ οὐκ ἀλλόφυλά γε˙ ὅσα δὲ μηδὲ τοῦτο δυνατὸς ἦν, ἀνεπίμεικτος ἐγένετο, καὶ ἐξωρίσατο ὅσα τοῦτ' ἐλυσιτέλει πράττειν.



XL.
Ὅσοι τὴν δύναμιν ἔσχον τοῦ τὸ θαρρεῖν μάλιστα ἐκ τῶν ὁμορούντων παρασκευάσασθαι, οὕτω καὶ ἐβίωσαν μετ' ἀλλήλων ἥδιστα τὸ βεβαιότατον πίστωμα ἔχοντες, καὶ πληρεστάτην οἰκειότητα ἀπολαβόντες οὐκ ὠδύραντο ὡς πρὸς ἔλεον τὴν τοῦ τελευτήσαντος προκαταστροφήν.

[153] [XXXVIII]
Là dove, senza l'intervento di circostanze nuove, le norme stabilite dal diritto vigente si rivelarono non corrispondenti alla prolessi o prima nozione del giusto nella realtà stessa dei fatti, vuol dire che non erano giuste. Là dove, verificatesi nuove circostanze, non più risultavano utili quelle medesime norme vigenti, vuol dire che allora erano giuste quando erano utili ai reciproci rapporti della comunità cittadina; successivamente, cessavano di essere giuste, quando cessavano di essere utili.


[154] [XXXIX]
Chi in modo eccellente raccolse le forze dell'anima per ottenere intrepida sicurezza dal mondo esterno, si rende affine ciò che può e non tratta come del tutto estraneo ciò che non può rendersi affine; ma con ciò che non può trattare neppure come non estraneo non ha rapporto alcuno, e si fonda su tutte quelle cose che sono utili a ciò fare. 114*

[XL]
Quanti furono capaci di procurarsi la più intrepida sicurezza dai vicini, vivono gli uni con gli altri nel modo più soave e nella più salda fiducia, e, godendo la più completa intimità, non compiangono tuttavia l'immatura dipartita di uno di loro, perché non merita affatto di essere commiserato.