[14] ἐξέκλινε δέ, φησί, καὶ τὸ πολυδημῶδες, ὡς ἐπ' ἄκρου καθίζεσθαι τοῦ βάθρου, κερδαίνοντα τὸ γοῦν ἕτερον μέρος τῆς ἐνοχλήσεως. οὐ μὴν οὐδὲ μετὰ πλειόνων δύο ἢ τριῶν περιεπάτει.

ἐνίοτε δὲ καὶ χαλκὸν εἰσέπραττε τοὺς περιισταμένους, ὥστε δεδιότας τὸ διδόναι μὴ ἐνοχλεῖν, καθά φησι Κλεάνθης ἐν τῷ Περὶ χαλκοῦ˙ (SVF I. 589) πλειόνων τε περιστάντων αὐτόν, δείξας ἐν τῇ στοᾷ κατ' ἄκρου τὸ ξύλινον περιφερὲς τοῦ βωμοῦ ἔφη, "τοῦτό ποτ' ἐν μέσῳ ἔκειτο, διὰ δὲ τὸ ἐμποδίζειν ἰδίᾳ ἐτέθη˙ καὶ ὑμεῖς οὖν ἐκ τοῦ μέσου βαστάσαντες αὑτοὺς ἧττον ἡμῖν ἐνοχλήσετε."

Δημοχάρους δὲ τοῦ Λάχητος ἀσπαζομένου αὐτὸν καὶ φάσκοντος λέγειν καὶ γράφειν ὧν ἂν χρείαν ἔχῃ πρὸς Ἀντίγονον, ὡς ἐκείνου πάντα παρέξοντος, ἀκούσας οὐκέτ' αὐτῷ συνδιέτριψε.

[14] Dicono anche che Zenone non amasse la folla eccessiva e rumorosa, sì che sedeva all'estremità d'uno scranno: ciò gli dava il vantaggio che almeno dall'altro lato non subiva tale inconveniente. D'altra parte non andava in giro con più di due o tre persone. Talvolta 27* anche esigeva una moneta di bronzo da quelli che gli erano d'attorno, così che quelli temendo di dover dare evitavano d'affollarglisi, come racconta Cleante nell'opera Sul bronzo. Quando erano parecchi a stargli tutt'intorno, Zenone mostrava nel Portico il recinto di legno dell'altare che era nel punto estremo e diceva: «Questo una volta era nel mezzo, ma poiché dava fastidio fu relegato all'estremità; così voi se vi togliete di mezzo, ci darete minor fastidio». Quando Democare figlio di Lachete lo salutò e gli disse ripetutamente che sol che avesse detto o scritto ad Antigono ciò di cui avesse avuto bisogno, Antigono avrebbe senz'altro accettato le sue richieste, Zenone dopo averlo ascoltato non volle più aver da fare con lui. 28*