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19 A 2. SUID. s.v. Democede, figlio di Callifonte ch'era stato sacerdote d'Asclepio a Cnido, fu un medico di Crotone, che esercitò la sua professione e si sposò in Egina; poi fu medico di Policrate, tiranno di Samo, con lo stipendio di due talenti d'oro; poi fu chiamato da Dario persiano e visse con lui per parecchio tempo: scrisse un libro di medicina. IOSEPH. c. Ap. II 163. Il più celebre è Ermippo, che ricercò accuratamente ogni genere di storia. Costui racconta nel primo dei libri Su Pitagora, [fr. 21 F.H.G. III 41] che Pitagora, dopo la morte di uno dei suoi familiari, di nome Callifonte, crotoniate di nascita, diceva che l'anima di costui s'intratteneva con lui di giorno e di notte; e che lo esortava a non passare per dove fosse accovacciato un asino, a non toccare acque salate e a non dire mai parole blasfeme. Poi aggiunge queste parole:
Nel fare e nel dire queste cose seguiva le opinioni dei Giudei e dei Traci, che presentava come proprie.
E in verità si dice che quell'uomo accolse veramente nella sua filosofia molti usi dei Giudei [cfr. HERMIPP. fr. 2 da ORIG. c. Cels. I 15 p. 67, 27]. | 19 A 2. SUID. Δημοκήδης Καλλιφῶντος ἱερέως ἐν Κνίδωι γενομένου Ἀσκληπιοῦ, Κροτωνιάτης ἰατρός, ὃς ἐν Αἰγίνηι ἰάτρευσέ τε καὶ ἔγημε, καὶ Πολυκράτην τὸν Σάμου τύραννον ἰάτρευσεν ἐπὶ χρυσίου ταλάντοις δύο, καὶ ὑπὸ Δαρείου τοῦ Πέρσου [I 111. 35] μετεπέμφθη καὶ συνεγένετο αὐτῶι χρόνον ἱκανόν˙ ἔγραψεν ἰατρικὸν βιβλίον. IOSEPH. c. Ap. II 163 [nach c. 14, 8 ob. I 105, 2]. Ἕρμιππος ἀνὴρ περὶ πᾶσαν ἱστορίαν ἐπιμελής. λέγει τοίνυν ἐν τῶι πρώτωι τῶν Περὶ Πυθαγόρου βιβλίων [fr. 21 F.H.G. III 41], ὅτι Πυθαγόρας ἑνὸς αὐτοῦ τῶν συνουσιαστῶν τελευτήσαντος τοὔνομα Καλλιφῶντος τὸ γένος Κροτωνιάτου τὴν ἐκείνου ψυχὴν ἔλεγε συνδιατρίβειν αὑτῶι [I 111. 40] καὶ νύκτωρ καὶ μεθ' ἡμέραν˙ καὶ ὅτι παρεκελεύετο μὴ διέρχεσθαι τόπον, ἐφ' ὃν ὄνος ὀκλάσηι, καὶ τῶν διψίων ὑδάτων ἀπέχεσθαι καὶ πάσης ἀπέχειν βλασφημίας. εἶτα προστίθησι μετὰ ταῦτα καὶ τάδε˙ "ταῦτα δὲ ἔπραττεν καὶ ἔλεγε τὰς Ἰουδαίων καὶ Θραικῶν δόξας μιμούμενος καὶ μεταφέρων εἰς ἑαυτόν." λέγεται γὰρ ὡς ἀληθῶς ὁ ἀνὴρ ἐκεῖνος πολλὰ τῶν παρὰ Ἰουδαίοις νομίμων εἰς τὴν αὑτοῦ μετενεγκεῖν [I 111. 45] φιλοσοφίαν. [Vgl. HERMIPP. fr. 2 aus ORIG. c. Cels. I 15 p. 67, 27 K.]. |