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60 A 2. SUID. s. v. Archelao, figlio di Apollodoro o di Midone, milesio, che si disse appartenere alla setta dei filosofi fisici poiché per primo condusse dalla Ionia lo studio della natura, fu discepolo di Anassagora di Clazomene mentre di lui fu discepolo Socrate, e anche Euripide, secondo altri. Scrisse una Fisiologia e ritenne che il giusto e il brutto non esistono per natura ma per legge. Scrisse anche dell'altro. | 60 A 2. SUID. s. v. Ἀρχέλαος. Ἀρχέλαος Ἀπολλοδώρου ἢ Μίδωνος Μιλήσιος φιλόσοφος φυσικὸς τὴν αἵρεσιν κληθείς, ὅτι ἀπὸ Ἰωνίας πρῶτος τὴν φυσιολογίαν [II 45. 20] ἤγαγεν, Ἀναξαγόρου μαθητὴς τοῦ Κλαζομενίου, τοῦ δὲ μαθητὴς Σωκράτης, οἱ δὲ καὶ Εὐριπίδην φασίν. συνέταξε δὲ Φυσιολογίαν καὶ ἐδόξαζε τὸ δίκαιον καὶ αἰσχρὸν οὐ φύσει εἶναι, ἀλλὰ νόμωι. συνέταξε καὶ ἄλλα τινά. Aus Hesych und dem fons ignotus Adae Adler. |