72 A 4. PLUTARCH. Alex. 28. [Non Anassarco, ma il re stesso, ferito una volta da una freccia, avrebbe ricordato il verso ἰχὼρ κτλ.) citato ad A 1.] E una volta che, avvenuto un grande scoppio di tuono ed essendone tutti rimasti sbigottiti, il sofista Anassarco che era presente disse verso di lui: «Non faresti anche tu qualcosa di simile, tu il figlio di Zeus?», quegli ridendo rispose: «Non voglio davvero divenire spaventevole per gli amici come tu mi consigli, tu che disprezzi il mio banchetto perché sulle mense vedi imbanditi dei piccoli pesci e non delle teste di satrapi». Ed effettivamente si dice che Anassarco avesse fatto il già ricordato discorso in occasione che il re mandava dei pesci ad Efestione, come disprezzando e schernendo quelli che con grandi fatiche e pericoli vanno in cerca di imprese che dèstino ammirazione, perché i loro piaceri e le loro soddisfazioni non sono affatto o solo di ben poco superiori a quelli degli altri mortali. Cfr. SATYR. ap. ATHEN. VI 250 E [fr. 18 F.H.G. III164]. [Satiro] dice che Anassarco, il filosofo detto l'Eudemonico, fu uno degli adulatori di Alessandro e, mentre viaggiava insieme col re, una volta che avvenne uno scoppio di tuono ecc. PLUTARCH. de Alex. fort. I 40 p. 331 E ... che [Alessandro] teneva in grandissimo onore tra tutti gli amici Anassarco, il filosofo detto l'Eudemonico. 72 A 4. PLUT. Alex. 28. Den Vers ἰχὼρ κτλ. [II 235, 29] sprach der König selbst. ἐπεὶ δὲ μεγάλης ποτὲ βροντῆς γενομένης καὶ πάντων ἐκπλαγέντων Ἀ. ὁ σοφιστὴς παρὼν ἔφη πρὸς αὐτόν˙ 'μή τι σὺ τοιοῦτον ὁ τοῦ Διός;', γελάσας ἐκεῖνος˙ [II 236. 40]'οὐ βούλομαι γάρ, εἶπε, φοβερὸς εἶναι τοῖς φίλοις ὥσπερ σύ με κελεύεις ὁ καταφαυλίζων [II 237. 1] μου τὸ δεῖπνον, ὅτι ταῖς τραπέζαις ἰχθύας ὁρᾶις ἐπικειμένους, οὐ σατραπῶν κεφαλάς'. τῶι γὰρ ὄντι λέγεται τὸν Ἀνάξαρχον ἰχθυδίων Ἡφαιστίωνι πεμφθέντων ὑπὸ τοῦ βασιλέως τὸν προειρημένον ἐπιφθέγξασθαι λόγον, οἷον ἐξευτελίζοντα καὶ κατειρωνευόμενον τοὺς τὰ περίβλεπτα μεγάλοις πόνοις καὶ κινδύνοις [II 237. 5 App.] διώκοντας, ὡς οὐδὲν ἢ μικρὸν ἐν ἡδοναῖς καὶ ἀπολαύσεσι πλέον ἔχοντας τῶν ἄλλων. Vgl. SATYROS b. ATHEN. VI 250 E [fr. 18 F.H.G. III 164] Ἀνάξαρχόν φησι τὸν εὐδαιμονικὸν φιλόσοφον ἕνα τῶν Ἀλεξάνδρου γενέσθαι κολάκων καὶ συνοδεύοντα τῶι βασιλεῖ, ἐπεὶ ἐγένετό ποτε βροντὴ κτλ. PLUT. Alex. virt. I 40 p. 331 E ὅτι τὸν μὲν ἁρμονικὸν Ἀνάξαρχον ἐντιμότατον τῶν φίλων ἐνόμιζε [Alexander].