LIBER X

ΕΠΙΚΟΥΡΟΣ

[1] Ἐπίκουρος Νεοκλέους καὶ Χαιρεστράτης, Ἀθηναῖος, τῶν δήμων Γαργήττιος, γένους τοῦ τῶν Φιλαϊδῶν, ὥς φησι Μητρόδωρος ἐν τῷ Περὶ εὐγενείας (fg. 4 Körte). τοῦτόν φασιν ἄλλοι τε καὶ Ἡρακλείδης ἐν τῇ Σωτίωνος ἐπιτομῇ (FHG III. 170) κληρουχησάντων Ἀθηναίων τὴν Σάμον ἐκεῖθι τραφῆναι˙ ὀκτωκαιδεκέτη δ' ἐλθεῖν εἰς Ἀθήνας, Ξενοκράτους μὲν ἐν Ἀκαδημείᾳ, Ἀριστοτέλους δ' ἐν Χαλκίδι διατρίβοντος.

τελευτήσαντος δὲ Ἀλεξάνδρου τοῦ Μακεδόνος καὶ τῶν Ἀθηναίων ἐκπεσόντων ὑπὸ Περδίκκου μετελθεῖν εἰς Κολοφῶνα πρὸς τὸν πατέρα˙

LIBRO DECIMO


EPICURO

[1] Epicuro, figlio di Neocle e di Cherestrate, ateniese, del demo Gargetto, appartenne alla stirpe dei Filaidi, come attesta Metrodoro nella sua opera Della nobiltà di nascita. Tra gli altri, anche Eraclide, 1* nella sua Epitome di Sozione, riferisce che egli fu allevato a Samo, dopo la colonizzazione ateniese, 2* e che a diciotto anni venne in Atene, quando Senocrate insegnava nell'Academia ed Aristotele in Calcide. Dopo la morte di Alessandro il Macedone e l'espulsione dei colonizzatori ateniesi da Samo ad opera di Perdicca, 3* Epicuro passò a Colofone, dove era suo padre.