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DOTTRINA
DIOG. LAERT. V 42. G [Teofrasto] ha lasciato anche lui moltissimi libri... sono questi ... / Raccolta delle Sentenze di Diogene in un libro. SIMPLIC. phys. 25, 1 [THEOPHR. phys. opin. fr. 2; Dox. 477]. Diogene di Apollonia, che fu forse l'ultimo di quanti si occuparono di tali problemi, ha scritto il più delle sue opere raccogliendole parte da Anassagora e parte da Leucippo. Anch'egli dice che la natura del tutto è aria, infinita e eterna, e che da questa in seguito a condensazione o rarefazione o mutazione di qualità si producono le altre cose nelle loro forme. Così si esprime Teofrasto a proposito di Diogene e il suo libro intitolato Sulla natura giunto fino a me dice apertamente che l'aria è ciò da cui tutto il resto si produce. Ma Nicolao asserisce che egli pose come elemento qualcosa di intermedio tra fuoco e aria. Costoro ritennero che l'aria per essere facilmente impressionabile e alterabile ben si adattasse ai cambiamenti e perciò non pensarono affatto di porre come principio la terra che difficilmente si muove e difficilmente si muta. In tal modo dunque si distinguono quelli che pongono unico il principio. | LEHRE
DIOG. LAERT. V 42. G Καταλέλοιπε δὲ βιβλία καὶ αὐτὸς ὅτι μάλιστα πάμπλειστα, ἃ καὶ αὐτὰ ἄξιον ἡγησάμην ὑπογράψαι διὰ τὸ πάσης ἀρετῆς πεπληρῶσθαι. ἔστι δὲ τάδε˙ ... / Τῶν Διογένους συναγωγὴ α´, SIMPL. Phys. 25, 1 (D. 477 THEOPHR. Phys. Opin. fr. 2) καὶ Δ. δὲ ὁ [II 52. 30 App.] Ἀπολλωνιάτης, σχεδὸν νεώτατος γεγονὼς τῶν περὶ ταῦτα σχολασάντων, τὰ μὲν πλεῖστα συμπεφορημένως γέγραφε τὰ μὲν κατὰ Ἀναξαγόραν, τὰ δὲ κατὰ Λεύκιππον λέγων˙ τὴν δὲ τοῦ παντὸς φύσιν ἀέρα καὶ οὗτός φησιν ἄπειρον εἶναι καὶ ἀίδιον, ἐξ οὗ πυκνουμένου καὶ μανουμένου καὶ μεταβάλλοντος τοῖς πάθεσι τὴν τῶν ἄλλων γίνεσθαι μορφήν. καὶ ταῦτα μὲν Θεόφραστος ἱστορεῖ περὶ τοῦ Διογένους, καὶ [II 52. 35] τὸ εἰς ἐμὲ ἐλθὸν αὐτοῦ σύγγραμμα Περὶ φύσεως ἐπιγεγραμμένον ἀέρα σαφῶς λέγει τὸ ἐξ οὗ πάντα γίνεται τὰ ἄλλα. Νικόλαος [s. II 51, 27] μέντοι τοῦτον ἱστορεῖ μεταξὺ πυρὸς καὶ ἀέρος τὸ στοιχεῖον τίθεσθαι. καὶ οὗτοι δὲ τὸ εὐπαθὲς καὶ εὐαλλοίωτον τοῦ ἀέρος εἰς μεταβολὴν ἐπιτηδείως ἔχειν ἐνόμισαν˙ διὸ τὴν γῆν [II 53. 1] δυσκίνητον καὶ δυσμετάβλητον οὖσαν οὐ πάνυ τι ἠξίωσαν ἀρχὴν ὑποθέσθαι˙ καὶ οὕτως μὲν οἱ μίαν λέγοντες τὴν ἀρχὴν διηιρέθησαν. |