37 A 6. ARISTOT. Ath. resp. 27, 4. Pericle, che non aveva mezzi sufficienti per questa coregia [di Cimone], ricevette da Damonide del demo di Oa (il quale sembrava essere l'ispiratore della maggior parte delle azioni di Pericle; ragion per cui alla fine fu condannato all'ostracismo) il consiglio di dare al popolo quanto ad esso spettava, dal momento che le sue personali ricchezze erano sufficienti; ed istituì un'indennità per i giudici. PLUTARCH. Pericl 9. [Pericle, per reagire alla generosità di Cimone] si volse alla distruzione delle sostanze pubbliche, consigliandolo a ciò Damonide di Oa, come narra Aristotele. 37 A 6. ARISTOT. Ath. r. p. 27, 4 πρὸς δὴ ταύτην τὴν χορηγίαν (Kimons) ἐπιλειπόμενος ὁ Περικλῆς τῆι οὐσίαι συμβουλεύσαντος αὐτῶι Δαμωνίδου τοῦ Οἴηθεν [I 382. 25] (ὃς ἐδόκει τῶν πολλῶν εἰσηγητὴς εἶναι τῶι Περικλεῖ˙ διὸ καὶ ὠστράκισαν αὐτὸν ὕστερον), ἐπεὶ τοῖς ἰδίοις ἡττᾶτο διδόναι τοῖς πολλοῖς τὰ αὑτῶν, κατεσκεύασε μισθοφορὰν τοῖς δικασταῖς. PLUT. Per. 9 Perikles, um Kimons Freigebigkeit entgegenzuwirken, τρέπεται πρὸς τὴν τῶν δημοσίων διανομήν, συμβουλεύσαντος αὐτῶι Δημωνίδου τοῦ Οἴηθεν, ὡς Ἀριστοτέλης ἱστόρηκε.