7 A 5 [10 Kern]. CICER. Tusc. disp. I 16, 38. E quindi io credo che anche altri in tanti secoli, ma, per quanto risulta dai documenti scritti, per la prima volta Ferecide di Siro sostenne che le anime degli uomini sono immortali. E certamente egli è antico: visse infatti quando regnava il mio lontano parente [Servio Tullio, 578- 35; da Posidonio, come il n. 6]. APON. in Canticum Canticorum [ed. Bottino e Martini, Roma 1843] V. 95 sg. in Cant. 3, 5. Nel primo scongiuro delle figlie di Gerusalemme «per le capre e per i cervi» noi dicemmo essere impersonate le filosofie di Talete e di Ferecide... dei quali colui che ebbe il nome Talete affermò nella sua dottrina che l'acqua è il principio di tutte le cose e quindi che tutte le cose che sono state fatte sussistono per un fattore invisibile e grande; afferma poi che causa del moto dell'acqua è uno spirito che vi è insito e contemporaneamente per primo scoprì con acuto intendimento l'arte geometrica, mediante la quale intravide che uno solo è il creatore di tutte le cose. Di Ferecide poi si tramanda che per primo insegnò a tutti i suoi ascoltatori che l'anima dell'uomo è immortale, che essa è la vita del corpo e che uno spirito viene a noi dal cielo mentre un altro è formato di semi terreni. Prima di chiunque altro descrisse la natura e l'origine degli dèi: la quale opera è provato che molto giova alla nostra religione, perché ha fatto sapere che sono nati turpemente e ancora più turpemente sono vissuti e ancora più sconvenientemente sono morti coloro che il cultore dell'idolatria afferma essere dèi. 5 * 7 A 5 [10 Kern]. CIC. Tusc. I 16, 38 itaque credo equidem etiam alios tot saeculis, sed quod litteris exstet, Ph. Syrius primum dixit animos esse hominum sempiternos, antiquus sane; fuit enim meo regnante gentili [Servius Tullius 578- 35]. Aus Poseidonios wie n. 6. APONIUS In Canticum [I 45. 10 App. ] Canticorum [ed. Bottino et Martini Rom 1843] V p. 95 sq. zu Cant. 3, 5. In priore enim » filiarum Jerusalem adiuratione caprearum et cervorum « personas Thalesianae et Ferecidensis philosophiae intellegi diximus ... de quibus Thales nomine initium omnium rerum aquam in suo esse dogmate pronuntiavit, et inde omnia facta subsistere ab inviso et magno. causam [I 45. 15 ] vero motus aquae spiritum insidentem confirmat, simulque geometricam artem perspicaci sensu prior invenit, per quam suspicatus est unum rerum omnium creatorem. Ferecides autem vocabulo animam hominis prior omnibus immortalem auditoribus suis tradidisse docetur, et eam esse vitam corporis et unum nobis de coelo spiritum, alterum credidit terrenis seminibus [I 45. 20 App. ] comparatum. deorum vero naturam et originem ante omnes descripsit. quod opus multum religioni nostrae conferre probatur, ut noverit turpiter natos turpioremque vitam duxisse, dedecorosius mortuos quos idolatriae cultor deos affirmat.