[17] ὀχέτιον γάρ τι ὀκνηρῶς αὐτοῦ ὑπερβαίνοντος, "δικαίως," εἶπεν, "ὑφορᾷ τὸν πηλόν˙ οὐ γὰρ ἔστιν ἐν αὐτῷ κατοπτρίσασθαι."
ὡς δὲ Κυνικός τις οὐ φήσας ἔλαιον ἔχειν ἐν τῇ ληκύθῳ προσῄτησεν αὐτόν, οὐκ ἔφη δώσειν˙ ἀπελθόντα μέντοι ἐκέλευσε σκέψασθαι ὁπότερος εἴη ἀναιδέστερος. ἐρωτικῶς δὲ διακείμενος Χρεμωνίδου, παρακαθιζόντων αὐτοῦ τε καὶ Κλεάνθους, ἀνέστη˙ θαυμάζοντος δὲ τοῦ Κλεάνθους ἔφη, "καὶ τῶν ἰατρῶν ἀκούω τῶν ἀγαθῶν, κράτιστον εἶναι φάρμακον πρὸς τὰ φλεγμαίνοντα ἡσυχίαν."

δυοῖν δ' ὑπανακειμένοιν ἐν πότῳ καὶ τοῦ ὑπ' αὐτὸν τὸν ὑφ' ἑαυτὸν σκιμαλίζοντος τῷ ποδί, αὐτὸς ἐκεῖνον τῷ γόνατι. ἐπιστραφέντος δέ, "τί οὖν," ἔφη, "οἴει τὸν ὑποκάτω σου πάσχειν ὑπὸ σοῦ;"

[17] Poiché quello indugiava a passare su un rigagnolo di acqua stagnante, Zenone commentò: «Ha ragione a sogguardare la melma: infatti non vi si può specchiare».
Poiché un cinico disse di non aver olio nell'ampolla e glielo chiese, Zenone rifiutò di darglielo. L'altro se ne andava 37* ma Zenone l'invitò a considerare quale dei due fosse più impudente. Amava teneramente Cremonide ed una volta che capitò a lui e a Cleante di trovarsi seduti vicini al giovinetto, Zenone s'alzò e allo stupito Cleante disse: «I buoni medici prescrivono il riposo come eccellente rimedio alle infiammazioni».

Durante un banchetto, quello di due convitati, che sedeva vicino a lui colpiva col piede l'altro che era al di sotto di lui: allora Zenone colpì il primo col ginocchio e poiché costui si voltò, gli disse: «Perché credi allora che chi siede sotto di te debba sopportare l'insulto del tuo piede?»