HTML: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Presocratics/67-A,10
RDF: http://ancientsource.daphnet.iliesi.cnr.it/texts/Presocratics/67-A,10.rdf
| 67 A 10. HIPPOL. ref. I 12 p. 16, 16 [Dox. 564]. (1) Leucippo, scolaro di Zenone, non conservò la stessa dottrina di lui, anzi afferma che gli elementi sono infiniti ed in eterno movimento e che vi è ininterrottamente generazione e cangiamento; e pone come elementi il pieno e il vuoto. (2) Dice che i mondi si formano in questo modo40*: quando numerosi elementi, staccandosi dall'infinito contenente, si ammassano e confluiscono in un grande vuoto, avviene che, nel reciproco urtarsi, s'intrecciano insieme quelli di forma simile o almeno analoga e, quando [alcuni di essi] s'incendiano nel movimento, si formano gli astri, e [i corpi così composti] crescono e diminuiscono, sempre in forza della necessità. Ma quale poi sia questa necessità, egli non definisce. | 67 A 10. HIPPOL. Ref. I 12 (D. 564, 16 W.) (1) Λ. δὲ Ζήνωνος ἑταῖρος οὐ τὴν αὐτὴν δόξαν διετήρησεν, ἀλλά φησιν ἄπειρα εἶναι καὶ ἀεὶ κινούμενα καὶ γένεσιν καὶ [II 74. 25App.] μεταβολὴν συνεχῶς οὖσαν. στοιχεῖα δὲ λέγει τὸ πλῆρες καὶ 〈τὸ〉 κενόν. (2) κόσμους δὲ 〈ὧδε〉 γίνεσθαι λέγει˙ ὅταν εἰς μέγα κενὸν ἐκ τοῦ περιέχοντος ἀθροισθῆι πολλὰ σώματα καὶ συρρυῆι, προσκρούοντα ἀλλήλοις συμπλέκεσθαι τὰ ὁμοιοσχήμονα καὶ παραπλήσια τὰς μορφάς, καὶ περιπλεχθέντων ἄστρα γίνεσθαι, αὔξειν δὲ καὶ φθίνειν διὰ τὴν ἀνάγκην. τίς δ' ἂν εἴη ἡ ἀνάγκη, οὐ διώρισεν. |