B. FRAMMENTI

TRIPODE

[Cfr., per il titolo, Τριαγμός; (= Tripla guerra) di Ione di Chio (36 B); DIOG. LAERT. X 14 (cfr. A 6) e, a proposito dei tre libri del Canone, di Democrito, 68 B 10 b; GALEN. subf. emp. 63, 12 Bonnet: «Ippocrate... non interrogando davvero il Ragionamento tripartito (eum qui per tria sermonem = τὸν Δια τριῶν λόγον) come Serapione né il Tripode come Claucia». Cfr. in particolare Diotimo, 76, 3. I frammenti del Tripode ci sono conservati soltanto in forma di estratti].

[II 248. 1App.] B. FRAGMENTE

ΝΑΥΣΙΦΑΝΟΥΣ ΤΡΙΠΟΥΣ

Vgl. Ions Τριαγμός c. 36 B, DIOG. X 14 [oben A 6] und II 140, 7. GAL. Subfig. empir. 63, 12 Bonnet: Hippocras ... non utique per deum interrogans [II 248. 5App.] eum qui per tria sermonem [d. i. οὔ τοί γε μὰ Δί' ἐρωτῶντὸν Δια τριῶν λόγον] sicut Serapio neque Tripodem sicut Glaucias. S. bes. Diotimos c. 76, 3. Die Fragmente sind nur auszugsweise erhalten.

75 B 1. PHILOD. rhet. II p. 48 c. 34, 1. Qualcuno dirà che, 〈secondo quanto abbiamo sin qui affermato, il fisico possiederà dunque l'abilità oratoria〉, anche se non ha mai pronunciato discorsi in pubblico perché alla vita pubblica egli non partecipa. Ed infatti è certo che l'arte del costruire noi non diciamo che sia posseduta soltanto da colui che sta costruendo né [la definiamo] solo in rapporto all'attività stessa del costruire, bensì in rapporto alla capacità di prendere i materiali e gli strumenti adatti a fabbricare un edificio in conformità dell'arte, come [si fa] per la medicina e per le altre scienze. Sicché come non diremmo che anche l'arte oratoria appartiene a chi è fisico, dal momento che questi, presentandosi questioni in cui il politico e l'oratore sono abili a (per così dire) fabbricare un ben fatto discorso politico, sarebbe in grado di discorrere acconciamente su di esse come qualsiasi altro? 75 B 1. PHILOD. Rhet. II p. 48 Sudh. c. 34, 1 〈τὸν οὖν φυσικὸν τὴν ῥητορικὴν ἕξιν ἔχειν κατὰ τὸ εἰρη〉μένον φήσει τις, κἂν μηδέποτε ῥητορεύσηι διὰ τὸ μὴ προσιέναι [II 248. 10] τοῖς κοινοῖς. καὶ γὰρ τεκτονικήν φαμεν ἕξιν ἔχειν οὐ τὸν ἐνεργοῦντα μόνον οὐδ' εἰς τὴν ἐνέργειαν αὐτὴν ἀποβλέποντες, ἀλλ' εἰς τὸ δύνασθαι λαβόνθ' ὕλην καὶ τὰ προσήκοντ' ὄργανα δημιουργεῖν τὸ ἀπὸ τῆς τεκτονικῆς ἔργον, ὡς ἐπ' ἰατρικῆς καὶ τῶν ἄλλων ἐπιστημῶν. ὥστε πῶς οὐχὶ καὶ τὴν ῥητορικὴν τῶι φυσικῶι φήσαιμεν ἀκολουθεῖν, εἴπερ ἄρα παρατεθέντων πραγμάτων, ἐν οἷς ὁ πολιτικὸς [II 248. 15] καὶ ῥήτωρ ἀγαθὸς οἱονεὶ δημιουργεῖν τὴν ὀρθὴν δημηγορίαν, δύναιτ' ἂν κατὰ τρόπον ὡσεὶ καί τις ἄλλος διαλεχθῆναι περὶ αὐτῶν;